Fallout: È possibile curare un ghoul ferale?
L’unica spiegazione possibile riguardo la cura che ritarda la trasformazione in ghoul ferale
La serie tv di Fallout ha riscosso un gran successo sia tra i fan di vecchia data di Fallout che tra quelli acquisti di recente. Tuttavia, molte cose all’interno della serie tv non hanno del tutto convinto i fan, in quanto non sono poche le vere o apparenti incongruenze con la lore della seria videoludica. Una tra queste è quella legata ai Ghoul che potrebbero scongiurare la trasformazione in ferali grazie a dei farmaci. In pratica, nella serie tv esiste una cura per impedire ai ghoul di diventare zombie radioattivi.
Perché coloro che non conoscono Fallout
Fallout è da sempre una delle serie videoludiche più amate, per merito di un ambientazione post-apocalittica molto curata e suggestiva. Ma, per quanto mi riguarda, anche per la possibilità di poter giocare fino in fondo il proprio personaggio come più lo si desidera. Infatti, si tratta di action RPG open wolrd, noto per la grande libertà offerta al giocatore. Nella serie di Fallout è possibile esplorare l’immensa mappa di gioco in completa libertà; e lo stesso vale per le quest, che possono essere svolte in qualsiasi ordine e portate a termine in vari modi, secondo l’inclinazione del giocatore. In pratica, la trama viene in parte plasmata dalle scelte del giocatore.
La Zona contaminata degli Stati Uniti
È soprattutto la Zona contaminata a rendere così suggestivo il mondo di Fallout. La serie di Fallout, infatti, tenta di sfruttare non soltanto gli aspetti più coinvolgenti già presenti in altre ambientazioni di questo genere, ma aggiungendo un gran numero di elementi che caratterizzano Fallout più di qualsiasi altro titolo post-apocalittico. Oltre a distese radioattive e desolate, colme di predoni pronti a tutto per ucciderci, il mondo di Fallout offre innanzitutto un’ambientazione retro-futurista: la storia del mondo di Fallout è uguale alla nostra, almeno fino alla fine della seconda guerra mondiale.
L’abuso dell’energia nucleare
Semplificando moltissimo, nella lore di Fallout l’umanità supera la paura per l’energia nucleare e inizia a sfruttarla in tutti i campi. Così, vengono realizzati reattori nucleari di piccole dimensioni per ogni tipo di tecnologia. E, cosa non meno importante, la società e la cultura degli Stati Uniti resta molto simile a quella degli anni ’50. Il mondo resta in una sorta di guerra fredda fino al 2077. Poi gli USA e la Cina arrivano allo scontro vero e proprio, distruggendosi con ogni sorta di ordigno nucleare. Alcuni esseri umani sopravvivono in bunker detti “Vault”, mentre il resto dell’umanità viene spazzata via, lasciando il posto a pochissimi superstiti ed a moltissimi esseri mutanti generati da un virus creato in laboratorio: il VEF.
Cosa sono i ghoul?
Tra i mutanti più comuni della Zona contaminata ci sono i Ghoul. Si tratta di esseri umani sopravvissuti a una elevata esposizione alle radiazioni, fino a trasformarsi in esseri che, per l’appunto, ricordano i famosi non morti chiamati ghoul nella tradizione araba. I Ghoul hanno una pelle rinsecchita e sono privi delle parti molli del corpo, come naso, orecchie e capelli. Hanno una voce roca e sono estremamente resistenti non soltanto alle radiazioni, ma a molte altre cose. Per esempio un ghoul può ancora godere dei benefici di un farmaco, ma a dosi decisamente più elevate rispetto a quelle di un comune essere umano… E lo stesso vale per le droghe! La cosa più strana che caratterizza i Ghoul è l’incredibile longevità. Alcuni di loro sono addirittura in vita da più di duecento anni, come Cooper Howard.
Ghoul ferale
È evidente che più passa il tempo e più un ghoul può iniziare a trasformarsi in un ghoul ferale. I ghoul ferali non hanno più una coscienza di sé e sono mossi unicamente dalla fame. Cioè, sono degli zombie! Hanno una misteriosa attrazione per le zone radioattive. E se vi restano per molto tempo finiscono per trasformarsi in altri tipi di ghoul, come il famoso ghoul luminescente. Nella serie videoludica è chiaro che se un ghoul vive come un essere umano e si tiene alla larga da zone troppo radioattive, ha buone probabilità di non trasformarsi in un ferale. In ogni caso, prima o poi giunge per tutti i ghoul il momento della trasformazione. E nella serie apprendiamo che non esiste una cura nè un modo per ritardare il processo di trasformazione in ghoul ferale.
Fallout 4 – Nuka-World
Nel DLC Nuka World di Fallout 4 esiste una missione in cui il protagonista è chiamato a conquistare una parte del parco di Nuka World: Kiddie Kingdom. Il luogo è dominato da un ghoul luminescente di nome Oswald, che ha mantenuto coscienza di sé. Oswald controlla Kiddie Kingdom, in attesa che la sua campagna ghoul, Rachel, torni con una cura. Al di là di come il giocatore decida di concludere la quest, esplorando Bradberton sarà possibile trovare un olonastro accanto al cadavere di Rachel. Ascoltanto l’olonastro apprenderemo che Rachel partì per le rovine di Bradberton, sperando di trovare degli indizi da seguire. La ghoul viaggiò per la Zona contaminata per vario tempo, fino al punto da non considerarla più quel “brutto posto” che lei e Oswald ritenevano all’inizio. Rachel viaggiò per la Zona contaminata fino al punto di convincersi che non esistesse alcuna cura capace di arrestare o ritardare l‘inevitabile trasformazione in ghoul ferale.
Come spiegare una tale incongruenza?
Bisogna tenere presente che la serie tv di Fallout è ambientata ben dieci anni dopo le vicende di Fallout 4. Pertanto, l‘unica spiegazione che gli autori della serie tv potranno dare in futuro è che il farmaco per arrestare la trasformazione in ghoul ferale è stato scoperto negli anni successivi. Può sembrare una spiegazione un po’ forzata, ma è l’unica possibile. Ovviamente esistono altre più gravi incongruenze tra la serie videoludica e la serie tv, considerate entrambe canoniche per la lore di Fallout. E in futuro torneremo sicuramente ad occuparci dell’argomento.
Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un cammino che mi ha portato ad amare quel senso profondo della realtà che si può sintetizzare con il Viaggio dell’Eroe, di cui la Storia delle storie è per me la massima espressione. Dunque, mi occupo di sceneggiatura, spiritualità e narrativa!