It’s Okay to Not Be Okay – Recensione
“It’s Okay to Not Be Okay” è un drama intenso, carico di emozioni e sensibilità che porta lo spettatore a calarsi nelle vicende dei personaggi per vivere insieme a loro l’intricato viaggio che li porterà, alla fine, alla guarigione, per questo si rivela sin da subito il drama dell’anno!
Conosciuto anche come “Psycho but It’s Okay” (lett. “Va bene non stare bene”), diventa la serie coreana drammatico romantica più popolare del 2020. Creato da Studio Dragon, scritto da Jo Yong, diretto da Park Shin-Woo e prodotto da Story TV e Gold Medalist. Approda sulla piattaforma di Netflix con sottotitoli in italiano nel giugno 2020, al 57esimo Baeksang Arts Awards, ha ricevuto otto nomination con due vittorie (Miglior attore non protagonista e Premio televisivo e tecnico per i costumi) e ha ricevuto una nomination ai 49th International Emmy Awards nella categoria Miglior film TV o miniserie.
La trama
Tra atmosfere da favola, misteri e un ospedale psichiatrico… vedrete cominciare la storia a Seoul, con Moon Gang-tae, operatore sanitario, e il fratello maggiore Sang-tae, autistico, entrambi costretti a spostarsi di continuo, almeno una volta all’anno; questo è anche la ragione per cui il ragazzo – che deve difendere il fratello maggiore da una sua strana fobia per le farfalle – deve continuamente cambiare luogo di lavoro. Dopo l’ennesimo spostamento, Gang-tae trova impiego in un istituto psichiatrico nella sua città natale, dove conosce Nam Ju-ri, infermiera nello stesso istituto, che è innamorata, ma non ricambiata, del giovane. Contemporaneamente, Ko Moon-young, famosa scrittrice di libri di fiabe, durante la presentazione del suo nuovo libro, e per tutta una serie di eventi, incontra Gang-tae e il fratello, che ama e conosce alla perfezione le fiabe della giovane scrittrice. Da quel momento si comincerà a scoprire la storia e il passato dei tre protagonisti, già legati dal destino molti anni prima.
Amore… ma non solo!
Ed è l’amore l’argomento che ricorre nei drama coreani. Ma qui viene ‘sdoppiato’ e ne cogliamo le due facce:
L’amore tra i due protagonisti Moon Gang-tae e Ko Moon-young è quasi frutto del destino. Tra di loro nasce la scintilla in una situazione pericolosa e scopriranno presto di essersi incontrati già da bambini, quando lei salvò Gang-tae dall’annegare in un lago ghiacciato. Due persone agli antipodi, Moon Gang-tae e Ko Moon-young, due anime che devono guarire, due cuori che devono ricomporsi e che riusciranno a farlo solo appoggiandosi l’un l’altro in una lenta ma costante evoluzione che li porterà a lavorare su sé stessi nel corso degli episodi.
L’altro aspetto dell’amore che incontriamo è forse la forma ben più forte: quella di Moon Gang-tae per suo fratello Sang-tae. Gang-tae, apparentemente, è un ragazzo semplice, generoso, sereno. Un ragazzo che sembra affrontare ogni crisi, ogni ferita e che si dedica a suo fratello prendendosene cura sin da piccolo perché affetto da autismo. I suoi sorrisi e il suo essere sereno, però, nascondono una personalità molto fragile che ha sofferto per la mancanza di attenzioni da parte della madre e che si sente, in un certo qual modo, schiavo del “senso del dovere” tanto da mettere suo fratello sempre al primo posto, a costo di annullare sé stesso reprimendo i suoi desideri e i suoi sentimenti affinché nulla possa allontanarlo e distrarlo dall’occuparsi di Sang-tae… La condizione di salute di Sang-tae non gli permette di trovare la sua strada e di essere felice, perché non riesce a vivere il rapporto con suo fratello senza essere continuamente frustrato ed in preda ad ansie e preoccupazioni.
Un altro elemento importante nella storia e su cui si vuole porre l’attenzione è la salute mentale e la bellezza della diversità.
La maggior parte della serie viene girata nella clinica dove lavora Gang-tae e particolare attenzione si pone al personaggio di Sang-tae non a caso. Una celta coraggiosa della regista Park Shin-Woo in una società, quella asiatica, dove la perfezione è un’ossessione e dove si fa ancora fatica ad accettare la disabilità e la diversità come qualcosa con cui si può convivere o trovare la felicità. Chi affetto da problemi di depressione, di disturbi psichiatrici e di personalità viene immediatamente bollato come diverso e, nel drama, Gang-tae ricorda a Sang-tae che “va bene non essere a posto” ed è a questo concetto su cui si ispira il drama e che da cui prende il titolo.
Un cast davvero magnifico…
Kim Soo-hyun con il ruolo di Moon Gang-tae è stato semplicemente perfetto. Apprezzato molto dalla critica per la sua magnifica interpretazione, Kim Soo-hyun, è riuscito a dare il giusto spessore a questo personaggio così difficile da capire e gestire.
Grande apprezzamento anche per la recitazione della meravigliosa e bellissima Seo Ye-ji nel ruolo dell’affascinante scrittrice di favole per bambini. Il suo personaggio, Moon-young, è una donna famosa, bellissima, egocentrica e Seo Ye-ji è riuscita a darle un’intensità sorprendente. Inquietante, magnetica e fuori da ogni schema, riesce ad ipnotizzare.
Oh Jung-se che ha interpretato meravigliosamente Sang-tae, il fulcro di questo drama, arricchendola sua recitazione di tante sfumature e intensità regalando una moltitudine di emozioni. Il suo personaggio, autistico, accresce il drama di sensibilità ed insegna che l’autismo da qualcosa in più che gli altri non hanno. Attraverso i suoi disegni Sang-tae esprimeva sé stesso e quello che provava, soprattutto il grande amore incondizionato per suo fratello.
Conclusione
“It’s Okay to Not Be Okay” è un drama che vi rimarrà nel cuore, perché, nonostante le cadute nei soliti cliché, la storia è ben riuscita, grazie al suo alone di mistero che l’accompagna fino alla fine e lo rende coinvolgente senza particolari momenti morti. La scenografia molto curata, sin nei minimi particolari, unita al mix di generi (commedia, mistero, horror, romance) e una narrazione singolare fa comprendere come anche i brutti ricordi fanno parte di noi, ci inducono a maturare e, solo superandoli, riusciremo ad essere davvero felici.
Belle le ost del drama, tra cui adororete il brano “In Silence” di Janett Suhh, e che contribuiscono a renderlo quasi perfetto. Sicuramente è un drama che consigliamo di vedere cercando di coglierne appieno la complessità. Non gli possiamo dare il massimo dei voti a causa dei troppi stereotipi forzati che ne penalizzano la resa di alcune scene, ma siamo sempre davanti a un’opera di molto pregevole: ★★★★!
I cinque libri di fiabe per bambini che sono apparsi nel dramma sono stati scritti da Jo Yong e illustrati dal concept artist Jamsan. Sono stati pubblicati in coreano da Wisdom House a luglio e agosto 2020. Tutti e cinque i libri sono stati elencati tra i primi 20 libri più venduti del mese. Grazie alla sua popolarità, il Kyobo Book Center ha registrato un aumento di nove volte del numero di libri drammatici e cinematografici. Nel 2021, tutti e cinque i libri sono stati tradotti da Woo Jae-Hyung in portoghese brasiliano e pubblicati da Intrínseca a marzo e maggio. (Fonte Wikipedia)
L’album della colonna sonora di It’s Okay to Not Be Okay, scritto in modo esecutivo dal direttore musicale Nam Hye-seung, è stato pubblicato digitalmente il 9 agosto 2021. Contiene 16 canzoni (inclusi singoli ) e 20 brani della serie. Presenta esibizioni vocali di Janet Suhh, Heize, Sam Kim, Park Won, Lee Su-hyun, Kim Feel, Cheeze, Yongzoo ed Elaine. La versione fisica ha debuttato al numero quattordici della Gaon Album Chart settimanale per la settimana terminata il 15 agosto e ha raggiunto il numero dieci la settimana successiva. (Fonte Wikipedia)
La serie è stata criticata sui social media e la Korea Communications Standards Commission ha ricevuto oltre 50 denunce formali, in gran parte per una scena in cui Moon-young fissa apertamente e tocca il corpo di Gang-tae mentre si veste. In un’altra scena un personaggio maschile, che soffre di depressione maniacale ed esibizionismo, rivela parti del suo corpo, con i suoi genitali coperti dal disegno di un elefante. Alcuni spettatori hanno difeso queste scene come modi per esprimere la personalità dei personaggi. Il 26 agosto 2020, l’organismo di censura della trasmissione ha emesso una sanzione legale alla serie televisiva per scene sessualmente inappropriate nell’episodio tre, giudicandola contraria ai regolamenti di deliberazione della trasmissione. Ha citato l’articolo 27, sui doveri di integrità, e l’articolo 30, sulla parità di genere.
La sottocommissione ha fornito il ragionamento: “Anche considerando il fatto che avevano lo scopo di esprimere in modo esagerato la personalità di un personaggio, (le scene in questione) mostrano quanto siano insensibili i produttori del dramma all’uguaglianza di genere nel trasmettere contenuti che possono sminuire un certo genere e tenere il passo possibilità di giustificare molestie e molestie sessuali”. (Fonte Wikipedia)
Franca
Molto bello toccante, commuovente, singolare.
Gli attori principali e non bravissimi!!!