Ark Nova

Ark Nova – Recensione

Non è sempre stato il tuo sogno gestire uno zoo?

 

Arca NovaC’è chi da piccolo voleva diventare medico perché voleva salvare il mondo e i suoi amici. O più realisticamente perché cresciuto guardando i dottori di “Scrubs”. Oppure, c’è chi da piccolo voleva diventare pompiere o poliziotto sempre per salvare il mondo e i suoi amici. O più semplicemente per il fascino rimorchione del maschio alfa. C’è chi da piccolo voleva diventare scienziato, perché voleva salvare il mondo e i suoi amici. O più realisticamente perché segretamente innamorato di Piero Angela.

 

E c’è, infine, chi da piccolo voleva gestire uno zoo, non mi chiedete perché, ma probabilmente non ci è riuscito e quindi ci ha fatto un gioco da tavolo fantastico.

Stiamo parlando di Mathias Wigge, creatore di Ark Nova, il nuovo gioco gestionale che sta facendo impazzire tutti nel mondo dei giochi da tavola edito in italiano con “Cranio Creations”.

 

Come si gioca ad Ark Nova

 

La plancia di gioco permette massimo quattro giocatori

Ark Nova è un gioco da tavola competitivo da uno a quattro giocatori. Questo significa che i giocatori competono tra di loro per la vittoria e che, in maniera simmetrica, hanno la stessa identica possibilità di svolgere azioni e di competere, senza capacità peculiari che differenzino e caratterizzino i giocatori; dura dai 90 ai 210 minuti (na cifra!).

Si basa su una classica struttura german, quindi una meccanica con risorse da investire che ti fanno ottenere altre risorse che reinvesti per fare punti. Tutto questo con meccaniche di draft di carte pescabili, combo di azioni da concatenare giocando le carte e piazzamento tessere sul proprio tabellone. Il tutto impreziosito dal fattore fortuna molto poco presente ma al punto giusto da obbligare tutti a modificare le proprie strategie.

 

Un gioco german? Non del tutto…

Arca Nova

Ark Nova è un gioco che riesce a incorporare una frizzante modernità con l’austera meccanica del gioco german

 

Partendo già dal tema principale e dall’artwork su cui si basa il gioco, Ark Nova trasmette subito una sensazione rilassante e zen veicolata poi da una grafica meravigliosa e foto di animali molto belle (ti viene quasi voglia di scorrere tutte le carte per vedere le foto degli animali più belli e strampalati), ma allo stesso tempo ci si chiede come un’atmosfera così rilassante e da treehugger si coniughi con le meccaniche spietate di un german.

 

I classici german prevedono la costruzione di industrie, o la gestione di villaggi medievali. Oppure l’edificazione di dighe. Insomma tutte ambientazioni tutt’altro che rilassanti e riposanti come dei simpatici koala e pavoni multicolore. Invece, qui come fecero in passato anche con il german a tema foresta Photosintesis, sono riusciti a ricreare dinamiche strategiche molto fini con un’ambientazione da Licia Colò a Geo&Geo. Ma questo è un pregio, perché avvicina a meccaniche più complesse di gioco tanti giocatori neofiti o abituati a giochi più leggeri, che magari non erano attratti dell’idea di chiudersi tre ore a costruire un angusto villaggio medievale o a terra formare Marte.

 

Le meccaniche di gioco di Ark Nova

Ark Nova, carte

L’ambientazione è tenera e coccolosa tanto quanto le dinamiche di gioco sono strategicamente intricate e lungimiranti da veri esperti di giochi di strategia; anche in questo ambito ci sono molti spunti di modernità molto interessanti

 

Il calcolo del punteggio ad esempio è interessantissimo, per il quale si valuterà non solo i punti di attrattiva del tuo zoo. Ma anche i punti “ecologia”, ossia quanto è green in tuo zoo; quindi, non potrai fare punti solo mettendo animali nello zoo, come un vero magnate consumista e sfruttatore senza cuore di poveri animali. Anzi, dovrai anche ottenere dei punti green facendo donazioni ad associazioni ambientaliste, chiamare sponsor treehugger o liberando in natura degli animali. Si configura un impegno ecologico ambientalista molto moderno e soprattutto inserito finemente nelle meccaniche di gioco senza risultare pesante e fuori luogo.

 

La strategia, come accennato, è chiaramente erede delle meccaniche german ma arricchita di elementi di fortuna molto leggeri e limitati al draft delle carte degli animali che puoi pescare, e impreziosita poi da un’interazione tra giocatori minima ma comunque stuzzicante (che poi diciamocelo va bene che si gioca insieme ma la misantropia è sempre un ottimo spirito guida).

 

Conclusione

 

Pur essendo un gioco molto strategico, intricato e finemente calcolato è in definitiva un piacere giocarci da tutti i punti di vista. Merita quasi il massimo: ★★★★! Forse di più se piacerà l’ambientazione ancora di più del gioco vero e proprio!

 

Io personalmente sono stato estasiato sia dalla bellezza delle carte, dalla meccanica di gioco, dalle combo super soddisfacenti che si possono creare, dalla velocità e comunque alta fruibilità del gioco e della gestione del proprio turno.

 

Devo dire che io non riuscivo a non stare in piedi mentre giocavo per l’eccitazione nel godersi un gioco così ben fatto. Quasi quasi adesso apro uno zoo per davvero!

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