La regina d’Egitto – L’occhio azzurro di Horus – Recensione
La storia romanzata dell’unico faraone donna: Hatshepsut
La regina d’Egitto – L’occhio azzurro di Horus è un manga seinen scritto e disegnato dall’autrice giapponese Chie Inudoh, ispirato alla vita della regina Hatshepsut, Faraone durante il Nuovo Regno dell’Antico Egitto e seconda donna della storia a esercitare tale carica.
Serializzata dal 15 dicembre 2014 al 15 aprile 2021 sulla rivista mensile Harta di Kadokawa Shoten, l’opera è composta da 9 volumi pubblicati tra settembre 2015 e settembre 2021. L’edizione italiana del manga è stata curata da Edizioni BD sotto l’etichetta J-Pop dal 29 gennaio 2020 al 6 aprile 2022. Dunque sono già disponibili in fumetterie e librerie tutti e 9 i volumi del manga, per chi desiderasse recuperarli.
Un ragazza che desiderava diventare Regina d’Egitto
Figlia di Thutmose I e della Grande Sposa Reale Ahmose, Hatshepsut è, a tutti gli effetti, l‘unica vera erede della XVIII dinastia. Essendo tuttavia soltanto una ragazza, non può ereditare direttamente la corona paterna e si vede, quindi, costretta a sposare il fratellastro Thutmose II per legittimare l’ascesa al trono di quest’ultimo. Nonostante questo, nel corso degli anni, Hatshepsut si rivelerà molto più determinata del previsto. Infatti sbaraglia i propri avversari arrivando a governare l’Egitto, prima come moglie di Thutmose II, poi come reggente del figliastro Thutmose III ed infine assumendo lei stessa il titolo di faraone.
Anteponendo la diplomazia alla guerra, la regina cerca, nei suoi quasi ventidue anni di regno, di ristabilire i contatti e l’influenza commerciale egizia sui paesi che circondano l’Egitto. Hatshepsut sfida le convenzioni sociali nella sua scalata al potere: giocando con il suo ruolo di figura pubblica, sfrutta il proprio acume e la propria avvenenza per ritagliarsi uno spazio in un mondo di soli uomini.
Una donna forte che sacrificò tutto per essere la regina d’Egitto
Hatshepsut è raffigurata come una ragazza idealista. È desiderosa di fare la differenza e governare il Regno d‘Egitto in modo diverso dai suoi avi. Hatshepsut tuttavia, per quanto sia all’inizio un po’ ingenua, finirà per lasciarsi travolgere dagli intrighi di corte e non riuscirà sempre a opporsi a quelle convenzioni del Regno da lei ritenute ingiuste. Con lei ci sono altri personaggi che fanno la loro comparsa progressivamente nella storia. Il più importante è il fidato Senmut: abile architetto proveniente da una famiglia umile, ma che è stato in grado di farsi un nome grazie alle proprie capacità. Arriveranno amiche, schiave, servitrici, rivali, funzionari alleati e, naturalmente, la casta sacerdotale del dio Amon che alle volte aiuterà la giovane regina, altre la ostacolerà in segreto. Ma evitiamo di aggiungere altro per prevenire spoiler.
Uno seinen manga diverso dal solito…
L’opera ci mostra un aspetto dei faraoni donna del regno d’Egitto, su cui ben poche altre opere si sono soffermate. Lo stile manga di Chie Inudoh si adatta perfettamente all‘ambientazione e la qualità complessiva delle tavole è davvero eccellente! Inoltre per quanto Hatshepsut sia l’unica protagonista, molti altri personaggi vengono ben caratterizzati. E in alcuni momenti sarà proprio il loro punto di vista a permettere al lettore di poter comprendere le vicende che si susseguono a corte. In pratica un manga con ambientazione storica ben curata, ma in ogni caso piuttosto romanzato da risultare appassionante. Anche a coloro che non gradiscono questo genere di ambientazioni storiche, non rimarranno delusi per la qualità della narrazione.
Conclusione
La regina d’Egitto – L’occhio azzurro di Horus di Chie Inudoh è una seria davvero pregevole, splendidamente realizzata, di ben 9 volumi, che racconta la vita di Hatshepsut: una delle solo due donne ad essere riuscita a diventare Faraone. La storia è ben scritta, splendidamente disegnata vignetta per vignetta, e piuttosto coinvolgente.
La qualità di ognuno dei 9 volume merita sicuramente l’acquisto per tutti coloro che amano i manga, soprattutto per gli amanti dei fumetti con ambientazione storica. Non si tratta di un capolavoro, ma sicuramente merita di stare nella vostra collezione di seinen manga. Il voto? Beh, ★★★★ quasi il massimo!
Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un cammino che mi ha portato ad amare quel senso profondo della realtà che si può sintetizzare con il Viaggio dell’Eroe, di cui la Storia delle storie è per me la massima espressione. Dunque, mi occupo di sceneggiatura, spiritualità e narrativa!