I 10 anime romantici più belli per KeyNerd
La top 10 dei nostri anime romantici preferiti… da vedere assolutamente!
Non poteva mancare per S. Valentino un articolo dedicato al romanticismo. Esiste un’immensa mole di trasposizioni anime romantici tratti da manga o raccoonti light novel davvero bellissimi, profondi ed estremamente commoventi di genere sentimentale. Il popolo giapponese vanta senza alcun dubbio un romanticismo estremamente superiore a quello del fumetto occidentale. Sì, esistono bei fumetti romantici anche da noi, ma per chi come me legge entrambi, sia fumetti che manga – e le loro conseguenti trasposizioni animate –, beh, ve lo dico senza mezzi termini: su queste tematiche i giapponesi hanno una sensibilità ed un‘introspezione, oltre che un sentimentalismo e una profondità, che ci supera enormemente.
Ecco, dunque, i 10 anime che se amate le storie romantiche dovete assolutamente vedere:
10. Nana
Nana di Ai Yazawa, pubblicato in Giappone nel maggio 2000, diventa un anime televisivo, prodotto dalla Madhouse e andato in onda in Giappone il 5 aprile 2006 fino al 27 marzo del 2007. In Italia i diritti sono stati acquistati dalla Dynit e la serie è stata trasmessa su MTV tra il gennaio 2007 e il gennaio 2008. Nel 2005 e nel 2006, inoltre, dalla serie sono stati tratte anche due live action. La difficile serializzazione del manga, che ha danneggiato anche la serie anime, ha spesso subito brusche interruzioni a causa dei gravi problemi di salute di cui soffriva l’autrice Ai Yazawa.
Perché ve lo consigliamo?
Prima di tutto perché è uno degli shōjo che ha fatto storia sia per il suo notevole successo, sia per lo stile unico e la bella colonna sonora. Tutto gira intorno alle due protagoniste e alla loro amicizia (che a volte sembra qualcosa di più). Non aspettatevi la classica storia d’amore, di fondo a quest’anime c’è un retrogusto un po’ amaro: amori non corrisposti, amori a distanza, tradimenti e scelte sbagliate! Insomma ce n’è per tutti. Diciamo che è facile immedesimarsi proprio per via del realismo e della crudezza (a tratti). Non mancano però anche momenti leggeri e comici. La storia merita se amate gli anime sentimentali, soprattutto gli shōjo, e volete crogiolarvi in un po’ di insana accidia.
9. Honey and Clover
Honey and Clover (Miele e trifoglio), nasce come manga josei scritto e disegnato dalla grande Chika Umino. Tra l’aprile 2005 e il settembre 2006 è stata realizzata la bellissima versione anime di due stagioni, da 24 episodi la prima e da 12 episodi la seconda, dallo studio J.C. Staff. Oltre a queste si aggiungono due puntate speciali inserite all’interno della pubblicazione in DVD. La serie ha generato anche un film live action, distribuito nei cinema giapponesi il 22 giugno 2006, e due dorama televisivi, trasmessi rispettivamente in Giappone e a Taiwan nel 2008.
Perché ve lo consigliamo?
Chika Umino ha prodotto molte opere prevegevoli, l’ultima è la serie manga/anime Un marzo la leoni, che può essere considerato uno dei manga più belli di sempre per chi apprezza lo stile e la poesia di questa autrice unica nel suo genere. Tuttavia, Honey and Clover è spiccatamente l’opera sentimentale più forte di questa autrice, fatta di amori non corrisposti, incomprensioni, il lento e inesorabile scorrere della vita e della scoperta di sé stessi. È un‘opera profonda, che non ruota attorno alla possibilità che il desiderio per la persona amata sia la soluzione della vita, ma principalmente un passaggio fondamentale per crescere ed andare avanti nel proprio percorso interiorire. Si tratta di un’opera narrata in modo lento, quasi come uno slice of life, molto introspettiva, abbastanza adulta e chiaramente non adatta a tutti.
8. Wotakoi: Love is Hard for Otaku
Non ve laspettavate, vero?! Eh sì, per noi Wotakoi di Fujita merita di stare nella classifica dei migliori manga sentimentali. Sì, non ci sono batticuori, storie d’amore strugenti o momenti particolarmente topici, ma solo la “complicata” relazione di tre coppie di otaku… e della loro vita quotidiana da persone che lavorono in un normalissimo ufficio! La storia, oltretutto, inizia con la classica dichairazione dell’otaku sfigato – e non corrisposto da decadi – che però ha subito e inaspettatamente successo, dando inizio alla trama di quello che di solito è il finale in un anime/manga sentimentale: i due si mettono insieme!
L’anime, trasmesso a partire dal 2018 merita molto e, come avete potuto notare sopra, ha una sigla di apertuta stupenda. Ma se volete davvero gustarvi il linguaggio otaku – per alcuni quasi inomprensibile – della serie, è doveroso scriverlo, il manga è nettamente migliore, oltre che più ricco di scene e situazioni demenziali non tutte trasposte nella serie animata.
Perché ve lo consigliamo?
Narumi Momose è una graziosa office lady di ventisei anni con la passione per il mondo fujoshi e dōjinshi… Cioè, una otaku della peggior specie! Pertanto, preferisce nascondere a tutti la sua vera natura, soprattutto in una relazione, in quanto tutti gli uomini scappano da lei non appena scoprono i suoi – a dire poco strani – interessi… Dopo tre relazioni finite male, un giorno al lavoro si trasferisce e scopre che il suo nuovo collega è Hirotaka Nifuji, un otaku dei videogiochi che altri non è che il suo più caro amico d’infanzia con cui lei è sempre stata veramente sé stessa. Narumi propone un appuntamento a Hirotaka dopo il lavoro per chiedergli di non rivelare a nessun collega le sue “discutibili” passioni da otaku, ma poco dopo l’appuntamento l’uomo, che è segretamente innamorato dell’amica d’infanzia da sempre – e per tale motivo non ha mai avuto storie sentimentali! –, gli propone di fare coppia fissa. Narumi, ormai stanca di nascondersi e ben consapevole che la sua affettività è malata decide di andare contro sé stessa e di corrispondere il migliore amico otaku pur non essendone, inizialmente, nemmeno attratta fisicamente. Il bello è proprio qui: non ci saranno chissà quali drammi o problemi da risolvere, semplicemente Narumi dovrà imparare ad amare chi l‘accetta per com’è realmente. E, una volta rivelata la sua natura otaku, arriveranno altri personaggi altrettanto ben caratterizzati come i due protagonisti. Tre coppie otaku che mostrano l‘amore da un punto di vista che solo un altro otaku può davvero capire. Semplice, ma geniale! Oltre che una storia tutto tranne che negativa, perché il vero amore, spesso, è legittimo che parti proprio da una sana amicizia dove ci si accetti per come si è realmente, condividendo le proprie passioni, oltre a trattarsi di una commedia sentimentale esilarante… a patto però che abbiate un minimo di cultura otaku!
7. Your Name
Your Name (Il tuo nome) è un film animato, dunque sempre un anime, ma anche un romanzo di Makoto Shinkai. Il regista, come è noto, ha diretto il film pubblicato il 18 giugno 2016. Your Name ha avuto un enorme successo anche tra coloro che sono ben lontani dalla cultura degli anime. La storia si discosta di molto dal genere drammatico e profondamente triste o nostalgico che ha contraddistinto Shinkai dagli altri autori.
Perché ve lo consigliamo?
Narrativamente Your Name è molto bello, anche se non esente da qualche difetto. Ma la storia raggiunge il suo obiettivo, comunicando un messaggio ben preciso: nulla accade per caso e l‘amore può anche avere la forza di cambiare il destino se si ha fede in qualcosa di superiore. Ma anche se le cose dovessero andare male, il destino che lega due persone non può essere spezzato. Un messaggio così bello e propositivo che per chi come me era abituato ad opere come 5 cm al secondo quasi stentava a credere potesse trattarsi davvero di un‘opera di Shinkai. Infatti Your Name può essere davvero compreso ed apprezzato appieno solo se si conosce il percorso di Shinaki fin dall’inizio, che è partito da opere dove l’amore è descritto come un fallimento insopportabile, capace di distruggere il cuore di una persona, fino ad arrivare a capire che anche dietro l’evento più doloroso si nasconde una vera e propria “Provvidenza” che lega le persone al di là della vita stessa. Si tratta di un‘evoluzione del pensiero di Shinkai molto profonda e perfettamente comprensibile se si è seguito questo autore nel suo lungo percorso di crescita. Anche se l’eccessivo successo di You Name l’ha reso indigesto a certi otaku, oltre che a qualche appassionato di cinema/narrativa che di cultura giapponese, forse, non ne capisce granché. In realtà quest’opera resta semplicemente bellissima, oltre che splendidamente disegnata come ben pochi film animati al mondo.
6. Josée la tigre e i pesci
Josée, la tigre e i pesci è un film d’animazione giapponese del 2020, diretto da Kotaro Tamura. Si tratta di una trasposizione anime dell’opera di Seiko Tanabe. Dunque, consigliatissimo anche il manga!
Perché ve lo consigliamo?
Oltre ai disegni bellissimi, il tratto morbido, delicato e al carisma dei due protagonisti, Josée, la tigre e i pesci è una narrazione sentimentale di rara bellezza. Siamo ad Osaka, nel 2010. Josée, una giovane disabile di 24 anni, la cui nonna iperprotettiva tiene quasi reclusa in casa. Dopo un incidente con la carrozzina, durante una passeggiata notturna, si ritrova gettata tra le braccia del giovane Tsuneo: un ragazzo di poco più giovane di lei e del tutto squattrinato, che ambisce a un viaggio studi in Messico per cui risparmia soldi coon vari lavori part-time. Essendo simpatico alla nonna di Josée, il ragazzo si ritrova assunto per assistere la ragazza come “badante”. Josée, un po’ sognatrice, che non sa perché ama da sempre il mare e ha un talento per il disegno, il cui tema ricorrente sono i fondali marini. Anche Tsuneo, che studia biologia e vuole nuotare nell’oceano vicino al Messico per studiare una particolare specie di pesce, finisce per scoprire e poi innamorarsi del talento nascosto della ragazza e, pian piano, le fa capire che se lo desidera può realizzare i suoi sogni più autentici, tra cui quello di fare l’illustratrice. Oltre al rapporto amore-odio dei due protagonisti, tipico di molte opere sentimentali giapponesi, dove abbiamo la ragazza graziosa ma eufemisticamente viziata… e il ragazzo un po’ zerbino sempre pronto a servirla un po’ seccato, la storia in realtà è un pretesto per toccare un tema importante: i desideri autentici sono importanti. Anzi, sono il motore della vita e non vanno mai accantonati anche quando tutto potrà sembrare perduto.
5. Arrivare a te
Arrivare a te (Kimi ni todoke in giapponese) è un manga shōjo scritto e disegnato dalla bravissima Karuho Shiina, pubblicato in Giappone a partire dal 2006 fino al 2017. Nel 2008, l’opera ha vinto il premio Kodansha nella categoria shōjo e la nomina per quello Taisho.
Un adattamento anime prodotto da Production I.G è stato trasmesso in Giappone dal 6 ottobre 2009 al 30 marzo 2010. La seconda stagione, invece, dal 4 gennaio 2011. L’opera ha avuto molto successo e l’anime è bellissimo, ma purtroppo ricopre solo meno della metà della storia narrata dal manga. Sono seguiti film live action ed episodi speciali, ma se davvero volete godervi la storia tutta intera dovrete procurarvi l’opera originale.
Perché ve lo consigliamo?
Si tratta di un anime sentimentale delicato, dai colori vivaci e dal tratto bellissimo. La protagonsita è Sawako Kuronuma, chiamata “Sadako” dai suoi compagni di scuola per la sua somiglianza al personaggio del film Ring, è sempre stata temuta e incompresa a causa del suo aspetto e del suo carattere apparentemente un po’ cupo; circolano voci che la ragazza possa vedere i fantasmi e possa maledire le persone con il solo sguardo. Per questo viene sempre evitata, se non bullizzata, nonostante oltre a trattarsi di dicerie infondate in realtà Sawako sia solo profondamente timida, sensibile e insicura. Benché maltrattata a più riprese, lei continua a tentare di farsi degli amici, senza successo. Quando Shōta Kazehaya, il ragazzo più popolare della scuola, comincia a parlare con lei, tutto inizia a cambiare: Sawako si fa forza, inizia a parlare con persone nuove che fino ad allora la vedevano solo come “Sadako”. Lentamente, la ragazza si innamora di Shōta e si fa delle amiche preziose, ma dovrà fare i conti con le sue grandi difficoltà di relazionarsi con gli altri, cioè di imparare a comunicare con il suo prossimo e con la sua grande insicurezza.
La storia è bella perché, oltre a mostrare una tenera storia d’amore, svela il percorso non indolore di una ragazza che pian piano impara ad aprirsi agli altri e, quindi, alla vita. Oltre ad essere ben raccontato e disegnato, Arrivare a te è davvero lo shōjo per eccellenza: delicato, poetico e profondo!
4. Toradora!
Toradora! è un anime romantico stupendo, uno shōnen sentimentale nato come light novel dalla grande Yuyuko Takemiya e illustrato da Yasu. I volumi sono stati pubblicati dal 10 marzo 2006 al 10 marzo 2009. Tale è stato il successo che non è tardato l’anime, diretto da Tatsuyuki Nagai, e possiamo dire senza alcun timore che ha contribuito enormemente ad alzare il livello di qualità delle produzioni anime in generale, tale fu la cura dedicata a questa serie. È stato seguito anche da un OAV ed è tuttora in corso il manga, pubblicato da noi dalla J-Pop, che ripercorre la storia con delle lievi differenze rispetto all’anime, perché più fedele ai romanzi, ma anche in quanto differenziato di proposito per essere apprezzato anche da chi già conosce la storia.
La trama in breve
Toradora! è la storia di due diciassettenni, Taiga e Ryūji. La prima, Taiga Aisaka, è una ragazza ricca e viziata, che a dispetto del suo aspetto angelico, minuto e delicato è in realtà dotata di un caratteraccio che mette in fuga la maggior parte delle persone con cui interagisce. Da qui il soppranome di “Tigre palmare”, perché feroce come una tigre ma di piccole dimensioni. C’è poi l’altro disadattato della situazione: il povero Ryūji Takasu che oltre ad essere il solito timido, innocuo e introverso di turno, si rivela particolarmente sfigato anche nell’aver ereditato un paio di occhi torvi e intimidatori che lo portano ad essere scambiato per un delinquente o quanto meno frainteso come una persona poco raccomandabile, come invece lo era realmente il padre membro della Yakuza. Entrambi i personaggi, senza anticipare troppo la trama, hanno delle lacune familiari che sono all’origine delle loro difficoltà nell’affrontare la vita. Soprattutto di base ci sono la solitudine e l’incomprensione. Questo rende già Toradora! non così ‘inverosimile’ o scontato come invece risultano essere molte altre commedie romantiche dello stesso genere.
Per chi vuole approfondire
I due soggetti problematici, Taiga e Ryūji, finiscono entrambi nella stessa classe all’inizio del penultimo anno delle superiori; e per tutta una serie di strambe situazioni e coincidenze che da lì a poco inevitabilmente si innescano, si ritrovano a scoprirsi vicini di casa e a sviluppare un rapporto di amicizia piuttosto strano… Taiga scopre che Ryūji si è preso una cotta per l’iperattiva Minori Kushieda, l’unica amica della Tigre palmare, e sfrutta tale informazione per rendere il ragazzo suo servo personale. Ryuji da parte sua si scopre un bel po’ “crocerossino”, servizievole, si affeziona a Taiga e finisce per volerla davvero appoggiare. Taiga invece prova dei sentimenti nei confronti del rappresentante di classe Yūsaku Kitamura, l’unico amico di Ryuji, e cerca di farsi aiutare per avvicinare e conquistare il ragazzo. Naturalmente, come già si intuisce dal primissimo volume, il comportamento altruistico e disinteressato di Ryūji finisce per creare in Taiga un conflitto interiore piuttosto forte, perché, al di là dell’infatuazione per il perfetto Kitamura, la ragazza inizia lentamente ad innamorarsi dell’amico. Si aggiungono malintesi e fraintendimenti esilaranti che vedono Taiga e Ryūji scambiati fin dall’inizio per amanti dai propri compagni di classe, tra cui Minori e Kitamara che uniscono le forze per tenere insieme i due amici, situazioni paradossali che divertono come non mai e di cui non si abusa troppo per mandare avanti la storia.
Perché ve lo consigliamo?
Il tema di Toradora! è il passaggio dalla cotta adolescenziale all’amore vero. Inizia come una commedia divertente, ma nella seconda parte finisce per aver un tono più drammatico che, crescendo pian piano, episodio dopo episodio, non risulta affatto fuori luogo. La storia poi, cosa più importante, commuove molto perché ad essere messi in gioco non ci sono soltanto i conflitti interiori dei due protagonisti/antagonisti, ma di tutti i personaggi presenti nel racconto. Trattandosi di una storia narrativamente perfetta, eravamo quasi tentati di dargli il primo posto in questa Top 10.
3. Ano Hana: ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno
Ano Hana: ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno è una anime di undici episodi prodotta da A-1 Pictures e diretta da Tatsuyuki Nagai, trasmessa in Giappone dal 14 aprile al 23 giugno 2011. In Italia l’opera è stata acquistata da Dynit e trasmessa su Rai 4 tra il 5 febbraio e il 15 aprile 2012. Poco dopo la serie anime è seguita una trasposizione letteraria di Mari Okada e una serie manga.
Perché ve lo consigliamo?
Jintan (Jinta), Menma (Meiko), Anaru (Naruko), Yukiatsu (Atsumu), Tsuruko (Chiriko) e Poppo (Tetsudō) sono sei amici che passano ogni giornata insieme, soprannominandosi “i Super Busters della Pace”. E con il pretesto di dover “difendere la pace”, il gruppetto di amici vive giornate spensierate e piene di giochi o avventure. Jinta e Menma, particolarmente inseparabili, sono i due trascinatori del gruppo e sono profondamente stimati/invidiati dai loro amici. Tuttavia un giorno d’estate succede qualcosa di inaspettato: Anaru chiede a Jinta se gli piace Menma… Jinta, che sia per la vergogna di dover ammettere i propri sentimenti davanti a tutti che per il suo carattere sempre più chiuso per colpa della morte prematura della madre, reagisce male a tale domanda, dando della racchia a Menma che invece di piangere abbozza un sorriso come risposta. Poi il ragazzino fugge via dalla baracca nel bosco che i ragazzi usavano come “campo base”. Menma insegue Jinta per una serie di dinamiche che verranno svelate solo nel corso della storia, cade nel fiume li vicino e muore. La morte della dolce Menma, essendo legata profondamente a tutti gli altri cinque personaggi, risulta eufemisticamente traumatica.
Passano diversi anni, i ragazzi crescono ma restano psicologicamente bloccati a quel giorno. In modo particolare Jinta è diventato un NEET, sempre recluso nella sua stanza. Ma anche gli altri ragazzi, se pur in modo meno evidente, non sono del tutto riusciti a voltare pagina. La storia prende una svolta quando in un giorno d’estate, forse proprio nella stessa data di quel giorno traumatico, a Jinta appare Menma. Il suo fantasma? Parrebbe di sì, ma è piuttosto corporea e invadente. È rimasta uguale nel carattere, ossia si comporta come una bambina, ma nell’aspetto ha la stessa età di Jinta e di tutti gli altri.
La prima parte della storia si focalizza su Jinta che definisce il “fantasma” di Menma una “bestia estiva”, cioè un’allucinazione generata dal caldo, dal suo inconscio traumatizzato o dallo stress. Tuttavia, con il passere del tempo, deve ricredersi… Menma è davvero tornata! Può vederla solo lui, ma è in grado di interagire con Jinta come se fosse in carne e ossa. La storia si divide in tre atti. Nel primo Jinta deve convincersi che non è pazzo. Secondo atto, lui realizza che Menma c’è per davvero e, suo malgrado, vengono coinvolti tutti gli altri personaggi. E infine, nel terzo e ultimo atto si cerca di far raggiungere a Menma il Nirvana, cioè di capire cosa ha di in sospeso che la blocca sulla terra.
“Ano Hana” è una storia coinvolgente che si vede tutta di un fiato. Non si può fare a meno di fermarsi, proseguendo all’episodio successivo. Colpi scena non mancano, situazioni commoventi abbondano e ogni personaggio è caratterizzato così bene da risultare fondamentale per lo sviluppo della storia. Tuttavia il segreto che fa funzionare “Ano Hana” è davvero semplicissimo: il conflitto. Ogni personaggio vive dei conflitti tremendi, descritti visivamente così bene da risultare chiari anche allo spettatore più svogliato. Sono chiamati in causa cose davvero forti: amori impossibili, sensi di colpa spaventosi, la difficoltà di accettare la morte o i propri sentimenti, misteri da risolvere, ricordi rimossi perché troppo traumatici, segreti nascosti per paura o vergogna e molto altro ancora. Solo tirando in ballo i sei personaggi principali, abbiamo Jinta che ama Menma, ma lei è morta. Il ragazzo vuole aiutarla a raggiungere il Nirvana, ma non vuole nemmeno perderla di nuovo. Menma ama la vita, ma è morta. Anaru ha un senso di colpa spaventoso e non è corrisposta da Jinta. Yukiatsu vuole essere una persona buona, altruista, ma odia profondamente Jinta che fu amato da Menma. Tsuruko ha un segreto che cova dentro e che verrà alla luce solo verso il finale. Popo si sente colpevole per essere un incapace e non si crede all’altezza degli altri sempre per delle ragioni che saranno svelate solo alla fine. Dunque una storia che tocca il cuore, commuove profondamente e ci porta a riflettere anche sulla morte.
2. Una bugia di aprile
Shigatsu wa kimi no uso significa letteralmente La tua bugia nel mese di aprile. Il titolo allude al finale, quindi contiene in sè una sorta di “spoiler”, pur non minando in alcun modo la narrazione (perché è difficile intuire la bugia che viene già pronunciata nel primo episodio). L’anime è uscito il 2015 ed è tratto dal manga scritto da Naoshi Arakawa che ha vinto con quest’ultimo, nel 2013, il 37º Premio Kodansha per la sezione shōnen. Eh sì, perché anche qui abbiamo a che fare con uno shōnen sentimentale, cioè da un punto di vista maschile, ma estremamente profondo, adulto e drammatico.
Perché ve lo consigliamo?
Una bugia d’aprile è nei fatti un slice of life scolastico, Ma, come scritto sopra, dai toni fortemente drammatici, per quanto la poesia, le musiche e la bellezza della narrazione siano godibili anche a coloro che non amano storie che toccano argomenti piuttosto adulti e pesanti. L’ambientazione di riferimento è quella della musica classica, il sottobosco dei ragazzetti che fin dalla più tenera età perfezionano la padronanza del pianoforte o del violino. E dato che siamo in Giappone, dove per ogni sport/hobby/curiosità esistono fior fiore di competizioni, la pratica di pezzi di Bach e Chopin è molto funzionale alla partecipazione a contest dove umiliare i coetanei.
Questa premessa per arrivare a Kōsei Arima, protagonista della storia, che a soli 14 anni di vita può già definirsi un ex-pianista. Dopo la morte della madre che lo obbligava a suon di percosse a suonare fino a notte, non riesce più letteralmente a “sentire le note”. Il mondo della musica, che aveva conquistato sbaragliando da bambino prodigio la concorrenza in virtù della perfetta esecuzione degli spartiti, appartiene ormai al suo passato.
Perché vuole saperne di più!
Attorno alla vita da depresso del protagonista gravitano l’amica Tsubaki, maschiaccio appassionata di softball e l’amico Watari, calciatore in erba che ha un certo successo con le ragazze. Sulla vita ormai segnata di Arima piomba come un fulmine a ciel sereno Kaori Miyazono, compagna di classe di Tsubaki, una violinista straordinaria – oltre che incredibilmente bella. Anche se Kōsei non ne comprende la ragione, l’obiettivo della bella Kaori è quello di far tornare Arima a suonare il pianoforte. Qui si annida il mistero della storia, che renderà estremamente controverso e complicato il rapporto tra Kōsei e Kaori, dato che non se ne comprenderà le vere motivazioni. Sono amici? Lei ama davvero così tanto l’idea di risvegliare un genio della musica? O c’è del tenero? Oppure c’è qualcos’altro di completamente diverso? Fatto sta che gli altri personaggi, anch’essi con i propri sentimenti per i due protagonisti, verranno coinvolti e oltre agli amici si aggiungeranno i tanti rivali nell’ambito della musica con cui Kōsei dovrà imparare a rapportarsi di nuovo, perché non è il più il bimbo prodigio del passato, ma un ragazzo che ama e odia la musica al tempo stesso. In realtà ciò che lo muove è la travolgente Kaori. Lei è ciò per cui Kōsei cerca di tornare a sentire le note della musica.
Viene a questo punto da chiedersi: ma se le premesse della trama sono queste cosa c’è di così drammatico, tanto da rendere “Una bugia d’aprile” uno degli anime romantici più tristi della storia dell’animazione giapponese? Ecco! Niente spoiler! Di base il tema del racconto è che l’amore e la vita stessa possiamo donarla all’altro nei modi più inaspettati. E questo può essere bello, ma anche immensamente doloroso se si raggiungono le estreme conseguenze del racconto. Non vi dico altro, a parte che si tratta di un capolavoro!
1. Violet Evergarden
Al primo posto troviamo la storia più commovente e toccante di sempre per noi di KeyNerd: Violet Evergarden, seria anime romantica e drammatica di enorme successo, uscita nel 2018, tratta dalle light novel scritte da Kana Akatsuki e illustrate da Akiko Takase, seguite da un episodio speciale per la serie anime e da due film che portano a compimento quanto raccontato dai 14 episodi.
Perché si merita il primo posto tra gli anime romantici?
Presto detto: è la storia più commovente e struggente di sempre, il cui tema è quello più grande e forte di tutti: nonostante il grande dolore della perdita, l‘amore è eterno e può superare i vincoli della morte. Nonostante alcune forzature, il film che conclude la storia di Violet è un capolavoro che non intacca minimamente la perfezione della serie originale. Lo trovate ben approfondito in questo nostro articolo: “Il segreto del successo di Violet Evergarden”… Ma se non volete spoiler riguardo l’ultimo film, vi consiglio la lettura di quest’altra recensione: “Violet Evergarden – Recensione”. In entrambe le letture avrete modo di capire perché Violet Evergarden si merita, a nostro parere, il primo posto tra gli anime romantici. Inoltre, Violet resta uno dei personaggi femminili più riusciti di sempre, tanto da aver vinto nel 2019 il premio di miglior personaggio per la categoria femminile.
Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un cammino che mi ha portato ad amare quel senso profondo della realtà che si può sintetizzare con il Viaggio dell’Eroe, di cui la Storia delle storie è per me la massima espressione. Dunque, mi occupo di sceneggiatura, spiritualità e narrativa!
Anghelos Massignon
Almeno, so come consolarmi in questo triste giorno.
SONO COSÌ SOLO!
Alex Pac-Man
Angelo, consolati, non sei il solo single nerd/otaku! XD Leggo molti manga sentimentali e vedo drama e anime del medesimo genere a non finire proprio perché sono uno che con le donne non ha mai avuto granché fortuna… XD Almeno mi godo le storie d’amore degli altri… e si scrive anche per sublimare ciò che non possiamo avere! 😭 (Vecchio trucco del mestiere, dai tempi di Dante Alighieri!)
Silvia Clears
Ano Hana e Una bugia di aprile sono molto commoventi!😭
Ho cominciato a leggere da pochissimo Joseé la tigre e pesci e mi sta piacendo molto, dove posso trovare la versione animata con sottotitoli?
Silvia Clears
Un altro anime sentimentale che mi è piaciuto molto anche se forse meno conosciuto di questi è Sakamichi no apollon.
Alex Pac-Man
“Sakamichi no apollon” però ha una componente romantica molto meno importante, è la musica la vera protagonsita. Dunque, metterlo in questa top 10 secondo me sarebbe stato fuori luogo.
Fare una classifica restando oggettivi è stata dura… perché la mia opera preferita resta “Toradora!” e io amo Yuyuko Takemiya, che continua a scrivere cose strepitose, come Evergreen. Tuttavia, Violet Evergarden è davvero perfetta come opera dal punto di vista drammaturgico e anche per i valori proposti. 😭 Dunque si merira il primo posto, c’è poco da fare.
Josèe la tigre e pesci è uscito doppiato in italiano, ma per vederlo tocca pagare! Questo è il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=PNIE4Gpm2js
Il film sembra sia molto fedele al romanzo e al manga, dunque è piaciuto molto. Io mi sono innamorato di Josèe! Personaggio stupendo, anche se alla fine è la classica tsundere un po’ scontata. Ma a me piaccino così!
Chihuahua incappucciato
Molto interessante! Da otaku stagionata penso con qualche lacrimuccia anche alle vecchie e care pietre miliari… “Video Girl Ai” in prima linea! Mi sento di consigliarlo alle nuove leve, lo si trova anche sul Tubo
Alex Pac-Man
(Effetto nostalgico anche per me! ) Video Girl Ai mi fece piangere, ma a quel tempo avevo 16anni. Fu per me una grande storia solo perché non avevo letto molto altro… Magari sarà opinabile, ma per me Masakazu Katsura non vanta la profondità degli autori presenti in questa classica. Infatti che Yota fosse un “puro di cuore”, beh, è abbastanza poco credibile se si tiene conto di tutte le minkiate e le zozzate che fa a spese della povera Ai. Lo trovo uno dei personaggi più odiosi di sempre. E preferisco, a questo punto, Hiromu di Video Girl Len.
Cmq essendo una classifica anime, Video Girl Ai è tagliato fuori perché la sua trasposizione anime è solo una minima parte della storia del manga.
Chihuahua incappucciato
E’ vero, ci sono solo 6 episodi, ricordavo di più! Leggendo la classifica mi sono lasciata andare alla nostalgia e ho pensato più che altro al manga, chiedo venia… Potrebbe essere una scusa però per leggerlo! Che Yota fosse un “idYota” lo avevo capito anch’io nella mia adolescenza ma alla fine mi ci ero affezionata, proprio come Ai. Concordo con la tua risposta: le lacrime a 16 anni ci stavano tutte (essendo quello il target a cui era indirizzato). L’ho voluto citare partendo da una considerazione e per esprimerla prendo in prestito le tue stesse parole riguardo a Nana: Video Girl Ai “ha fatto storia”, di sicuro non lo riguarderei con gli stessi occhi adesso, ma ricordo bene con quali occhi lo leggevo allora (così come la mia allegra combriccola di amici nerd, farebbe presa anche oggi imho). Interessante anche l’idea alla base della trama, figlia di quegli anni (il “Gokuraku Club”), insolita e poco scontata e di come un “malfunzionamento”, un iniziale difetto della protagonista si tramuti in una ricchezza.
Alex Pac-Man
Aveva diverse idee geniali in sé, forse accidentali e non del tutto dettate dalla consapevolezza dell’autore. Se facessi una classifica dei manga, non solo di quelli più romantici, ma di quelli che hanno fatto per davvero la storia del mondo del fumetto, puoi giurarci, Video Girl Ai sarebbe tra i primi posti. Tuttavia, ho continuato a leggere Masakazu Katsura e credo che il suo apice, paradossalmente, rimanga la sua prima serie. Con il passare del tempo le sue storie hanno perso molto… perché temo che come persona non aneli quei valori alti ed eterni che un Makoto Shinkai ha scoperto un po’ alla volta, opera dopo opera, sublimando il dolore della sua opera autobiografica (5 cmq al secondo). Gli autori qui presenti sono tutti, almeno sul piano psicologico, persone che hanno sublimato il dolore creando opere di alto spessore umano ed esistenziale. Il famoso trucco di Dante Alighieri: se non posso avere ciò che desidero davvero, allora scriverò qualcosa per raggiungerlo! Il fallimento, la morte e il dolore alle volte generano capolavori immortali come la Divina Commedia. E questo vale anche per i fumetti. Ma soprattutto per i manga, perché qui in Occidente abbiamo perso quella ricerca della verità che in Asia è ancora misteriosamente presente.
Altra cosa: anche Toradora! ha lo stesso target di Video Girl Ai, ma l’episodio 19, Festa nella Notte Santa, mi ha fatto piangere anche se ero ormai “vecchio”. Lo stesso per Una bugia di aprile nel finale, e per altre opere di questa classifica concepite per adolescenti o giovani adulti. Il punto non è il target, ma è quello che riesci a trasmettere.
Debora
Ti capisco tantissimo! È stato il mio primo manga quindi l’effetto nostalgico è potente! Sicuramente è da leggere se si è appassionati di manga, assolutamente un tassello indispensabile per la cultura otaku. Anche se effettivamente il fumetto confronto all’anime (che ricordo breve) non ha paragone.
Debora
Una bugia d’aprile e Ano Hana sono i primi in classifica per me, forse un altro da inserire era “Mia casa dolce Kioko”! Poi vabbè, il mio legale affettivo correlato all’effetto nostalgico mette in classifica anche “Hime-chan no ribbon” (Un fiocco per sognare….) e “Marmelade Boy”, so che ci sono anime sentimentali più belli, ma sono rimasti nel mio cuore!
Alex Pac-Man
Ti devi vedere Violet Evergarden fino alla fine, poi cambierai idea. Il primo posto se lo merita tutto se si tiene conto dell’ultimo film!
Alex Pac-Man
Dipendese da me io avrei inserito anche My Little Monster, manga/anime sentimentale molto sottovalutato, ma a parere mio bellissimo. Certo, non siamo ai livelli della drammaturgia di Una bugia d’aprile e Violet Evergarden. E lì, secondo me, i primi posti se li meritano tutti. E forse molti ci odieranno perché non abbiamo inserito opere pregevoli come Voglio mangiare il tuo pancreas e Clannad.
Nicola
Vogliamo mettere maison ikkoku e orange Road
Alex Pac-Man
Come sopra, belli per l’effetto nostalgico, ma privi della profondità di tante opere scritte negli anni successivi. Comunque è una classifica difficile, perché tiene conto dei gusti di tutta la redazione. Dipendesse da me, al posto di Nana metterei Maison Ikkoku.
Ranni84
Nana lo avrei escluso anch’io dal top 10…