L’affetto reale – Recensione
Un k-drama storico… adatto al grande pubblico?
L‘affetto reale, l’ultimo drama sentimentale prodotto per la piattaforma Netflix, è arrivato alla sua conclusione il 25 dicembre del 2021, con la messa in onda degli ultimi due episodi. Si tratta di un‘opera di molto pregevole, tratta da un webtoon. Ma immesamente meglio scritta dell’opera originale. La regia è curata dal noto Song Hyun-Wook.
Come abbiamo già affermato nella recensione di Squid Game, Netflix ha investito molto sulle produzioni sudcoreane. Tutti coloro che già da tempo seguivano i k-drama hanno un nuovo portale streaming a disposizione. L’affetto reale è, infatti, stato acquistato per far conoscere questo genere a noi occidentali!
L’affetto reale è di una sola stagione di 20 episodi, ma ognuno estremamente denso e pieno di colpi scena. Ma procediamo con ordine, partendo dalla trama.
Il prologo: la principessa scomoda
Siamo nel Medioevo coreano, durante la dinastia Joseon. Il regno è in difficoltà per colpa di personaggi influenti che complottano contro la famiglia reale. L‘affetto reale inizia con il primo parto della moglie del futuro re destinato al trono, che dà alla luce due gemelli. Mentre per le persone comuni non ha alcun connotato negativo, la nascita di due gemelli di sesso diverso per la famiglia reale è un segno nefasto… L’aver condiviso il grembo materno con una femmina è considerato un segno di debolezza per l’erede al trono. Pertanto, è tenuto il segreto sulla nascita dei gemelli. Ufficialmente è nato solo un maschio e si cerca di uccidere la sorella in segreto. Ma la principessa, madre dei due gemelli, non ha il coraggio di far uccidere la figlia. Così, decide di simulare la morte della neonata, nascondendola in comunità di monaci.
Quando l’amore per il proprio sovrano diventa qualcosa di più…
Dam-i, il nome della gemella salvata e nascosta dalla madre, interpreta da Jung Chae-yeon, torna da ragazzina al palazzo come serva e conduce una vita solitaria. Poi incontra un giovane ragazzo, Jung Ji Woon, figlio del braccio destro di suo nonno che ha contribuito nel far prendere la decisione di uccidere la gemella del legittimo erede al trono. I due giovani, ignari di essere legati dal destino, si frequentano e si innamorano. Ma avviene il peggio: il principe ereditario scopre dam-i e la sfrutta per scambiarsi di ruolo con lei e sgattagliolare fuori dal palazzo. Il padre di Jung Ji Woon si accorge che la gemella del principe è ancora in vita e decide di ucciderla. Però commette un fatale errore: uccide non dam-i ma il principe ereditario che si è scambiato di ruolo con la sorella. Dam-i è, così, costretta a restare nei panni del defunto fratello, perché altrimenti avverrebbe un bagno di sangue se venisse a galla la verità. Di conseguenza, non può più rivedere il suo primo amore: Jung Ji Woon. Anche lui cerca la ragazza, ma invano. Dam-i è così aiutata dal cugino, che conosce il suo segreto ma preferisce fingere di non sapere nulla, ed inizia un duro percorso per interpretare il ruolo di un maschio un po’ effeminato…
L’affetto reale o l’affetto non corrisposto?
Dopo dieci anni Jung Ji Woon, che sa che il padre è un assassino, ha intrapreso una strada molto diversa: è diventato un medico che aiuta i bisognosi. Ma le cose cambiano quando è costretto dal genitore a diventare precettore di Sua Altezza il principe. Ovvero, Dam-i!!! Da qui parte la storia, perché Dam-i riconsce Jung Ji Woon, mentre questi no, la crede un uomo! Ma non può farci nulla… è attratto dal principe ereditario! La devozione per Sua Altezza è così destinata a diventare amore, fino a credersi omosessuale! XD Questo è solo l’inizio, perché la quantità di personaggi – tutti ben caratterizzati –, la vastità di cospirazioni, equivoci, tradizioni che dam-i vuole abbattere e imprevisti sul classico stile melodrammatico non si contano per quanti sono. Tra ribaltamenti continui e situazioni dove i conflitti dei personaggi verrano estremizzati al massimo, il coinvolgimento sale dopo ogni episodio de L’affetto reale.
La narrazione, in ogni caso, trova i suoi momenti più alti nella storia d‘amore puro tra Dam-i e Jung Ji Woon, che devono vivere l’uno accanto all’altra nascondendo ciò che provano.
L’affetto reale riesce a soddisfare il grande pubblico occidentale?
I drama, già di per sé, non sono un genere adatto a tutti… Tuttavia è innegabile che quelli usciti per Netflix sono realizzati con una qualità di altissimo livello e, nel complesso, più adatti anche a chi non è abituato a questo genere. “L’affetto reale” è indubbiamente bellissimo per chi ama questo tipo di narrazioni, ma mantiene alcune caratteristiche o forzature della trama obbligatorie per mandare avanti una storia che ha per sovrano una donna che si finge uomo, piuttosto indigeste ad un pubblico che non è abituato a quel pizzico di surreale che nei drama è quasi onnipresente per estremizzare i conflitti vissuti dai personaggi. Nell’insieme l’opera è piaciuta molto e l’obiettivo è stato raggiunto, anche se forse k-drama come Crash Landing On You restono più adatti al grande pubblico occidentale rispetto L’affetto reale. Ma, detto tra noi, li adoriamo entrambi!
Conclusione
L’affetto reale è un storia d’amore appassionante, con momenti divertenti e altri estremamente commoventi o drammatici. Tecnicamente e visivamente, è impeccabile! E ha tutte le carte in regola per essere apprezzato anche dal pubblico occidentale non abituato ai k-drama. Ma non è perfetto nella parte finale della storia, dove alcuni passaggi della trama non sono spiegati con la dovuta cura che invece c’è in tutti gli altri episodi. Pertanto il voto è ★★★★, anche se si meriterebbe il massimo se si fosse curato meglio il climax. Ovviamente, non entriamo nello specifico per non farvi spoiler. E vi consigliamo caldamente di godervi quest’opera sudcoreana, nonostante qualche difetto assolutamente trascurabile rispetto quello che ha da offrire.
Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un cammino che mi ha portato ad amare quel senso profondo della realtà che si può sintetizzare con il Viaggio dell’Eroe, di cui la Storia delle storie è per me la massima espressione. Dunque, mi occupo di sceneggiatura, spiritualità e narrativa!
Silvia Clears
Anche a me è piaciuto molto questo drama, lo considero uno dei migliori. Però gli attori di mezza età hanno tutti la stessa faccia! XD
Alex Pac-Man
Eh, quello credo sia un problema della fisionomia coreana! 😆 Comunque anche gli attori più vecchi mi sono piaciuti, soprattutto il padre di Jung Ji Woon: lo spadaccino tritta carne sempre pronto a tutto! L’attore aveva un volto e uno sguardo che si adattavano benissimo al ruolo. Ma anche nelle scene in cui è più “umano”, riusciva cmq a trasmettere altro. Dunque un grande attore.
Silvia Clears
Si il padre di Jung Ji Woon è stato il personaggio che ho preferito in assoluto!
Solo che all’inizio ho fatto un po di confusione tra i personaggi… 😆
Lui, il comandante e il re sembrano fratelli gemelli! Lo stesso vale per i due nonni del principe….
Alex Pac-Man
I nomi sono la cosa più difficile per noi occidentali…
Girl
Mi scuso per il lungo commento, ma L’affetto reale merita molto perché è un capolavoro, ebbene sì!
In particolare, la parola più adatta che a parer mio lo definisce è “estatico”. La fotografia è una lunga serie di quadri degni di un pittore, non solo per colori, ma anche per le prospettive date alle inquadrature.
Siccome tratto da un fumetto, pensavo che il regista avesse utilizzato le stesse tavole del fumetto per tali particolarità, e invece no, è tutta farina del suo sacco (per altro il fumetto – che in seguito ho comprato su ebay e letto – è piuttosto deludente rispetto alla serie, la cui trama è stata riorganizzata e migliorata).
Ogni attore è perfetto, dai principali ai secondari. Tutto è intriso di quelle caratteristiche estreme degli eroi asiatici – e in generale delle storie – che nell’infanzia di tanti abbiamo trovato in particolare negli anime giapponesi: stoicismo, incorruttibilità, lealtà.
Il personaggio di Dam-i/H-Wi è straordinario, degno della mitica Lady Oscar e del famoso irresistibile binomio “bellezza e tristezza”, così come quello del buon “scrivano Jung”, candido, coraggioso e puro di cuore.
La serie è un misto di malinconia e romanticismo, e a maggior ragione risultano deliziose le piccole gag messe qui e là.
Le scene memorabili sono tante: per non svelare quelle chiave, mi limiterò a nominare ad esempio quella del bambino che cambia il biglietto della sua lanterna, quella della protagonista che pettina i capelli della fidata dama di corte, i ricorrenti due dadi con quelle parole, l’esame che ha per oggetto i fiori di loto, e su tutte la primissima volta in cui lo spettatore vede Dam-i adulta in posa per essere vestita da principe con quel bellissimo pezzo strumentale di sottofondo che ricorre in tutte le scene più belle e significative.
Anche secondo me c’è purtroppo qualche difetto. Ancora per non rivelare scene chiave, mi limito a nominare il sogno che verso la fine fa la protagonista. A parer mio troppo stucchevole con persino la dama e l’eunuco che scompaiono nell’aria. Invece, il famoso regalo scelto da Dam-i – che in quel momento mi fece fare mille critiche allo sceneggiatore – nel fumetto lessi in seguito si tratta di un simbolo importantissimo in quell’antica epoca coreana (non ne svelo il significato per motivi di trama).
Per finire ribadisco che L’affetto reale resta un capolavoro nel suo genere, brillante come il ghiaccio brilla al sole più di un diamante (volendo citare Jung!).
Graziella
Ho adorato questo kdrama, sceneggiatura bellissima e sentimenti descritti con una delicatezza assolutamente non comune. Consigliatissimo a tutti
miglior videogioco della storia
Ciao e grazie per questo meraviglioso post, si vede subito che siete persone pratiche del settore
Veruska
Estasiata! Bellissimo, coinvolgente, per nulla scontato, mi ha appassionata dal primo momento. Attori empatici, magici, che dire….. l’ ho trovato strepitoso!
Franca
Bellissimo!
Alex Pac-Man
Grazie!
simona
caio a tutti
io sono al 19esimo episodio e sono con il fiato sospeso
sono rimasta molto colpita dalla bellezza di questo k-d i personaggi sono meravigliosi, anche se devo dire che ho fatto difficoltà all’inizio a distinguerli sembrano tutti uguali….
che dire… trama, ambiente, paesaggi, attori a tutto il conteso meritano tantissimo….. sono entusiasta!!!!
Marinella
Il primo k- drama mai visto, straordinaria l’ambientazione, la fotografia, i colori, la storia avvincente, gli attori. Park Eu Bin si è dimostrata un’attrice empatica, capace di trasmettere tt le emozioni del personaggio con un solo sguardo, Rowoon perfetto nella sua parte, insomma attori azzeccati, anche la dolce e tenera figura del cugino rappresentata magistralmente. Come ogni racconto ha qualche piccolissimo difetto, ma non esiste storia o serie televisiva che non ne abbia. Spero di rivedere gli attori protagonisti in altre serie dello stesso livello. Park Eu Bin meriterebbe di entrare nel circuito internazionale cinematografico.
Claudia
Parte la confusione nel distinguere i personaggi dovuta alla somfiglianza sia fisica che dei nomi, per il resto un telefilm che ho visto piacevolmente e mi ha fatto affezionare ai suoi personaggi…