Mask Girl – Recensione
Non il solito drama, ma una sconvolgente critica alla società
Mask Girl è un drama coreano, che nasce da un webtoon, che sta rapidamente guadagnando popolarità sia in patria che all’estero. Con una trama avvincente e originale, personaggi ben sviluppati e una produzione di alta qualità. Questa serie rappresenta un perfetto esempio di come i K-drama continuino ad evolversi e affascinare il pubblico globale. Si, perché questo non è un drama come gli altri, ma un vero e proprio “horror sociale” che tratta con crudezza il tema della bellezza sui social, portandolo alle sue estreme conseguenze. In questo articolo, esploreremo i motivi del successo di Mask Girl, la trama principale, i personaggi chiave e le ragioni per cui dovresti aggiungerlo alla tua lista dei prossimi telefilm da vedere.
La trama
Mask Girl segue la storia di Kim Mo Mi, una giovane donna che lavora come impiegata di giorno e si trasforma in una misteriosa streamer di notte, indossando una maschera per nascondere la sua identità. Kim Mo Mi infatti non rispetta i canoni di bellezza classici, sopratutto per gli standard di bellezza coreani elevatissimi e per questo motivo si sente brutta, arrivando a celare il suo volto con una maschera. All’inizio questa serie può sembrare la classica storia stereotipata della ragazza sfigata alla ricerca dell’amore, come succede in tanti k-drama. Ma tutto si complica quando Mo Mi si trova coinvolta in una serie di eventi che mettono a rischio la sua doppia vita, portandola in situazioni di suspense e pericolo, con colpi di scena inaspettati.
Un drama diverso da tutti gli altri
Mask Girl non è un drama come gli altri, prende infatti alcune tematiche trattate negli stereotipi dei drama classici e li distrugge con brutalità (non mancano, infatti, scene di violenza efferata). Kim Mo Mi da sempre sogna di lavorare nel mondo dello spettacolo, ha talento ma deve fare i conti con dei canoni di bellezza in cui non si ritrova. La società coreana in questo è crudele (ma del resto anche la nostra non scherza). Mo Mi è una ragazza che cerca di trovare la sua vera identità online, ma che si ritrova a fare i conti con una società ancora più spietata, quella del web, fatta di ossessioni e solitudini profonde che incontriamo sopratutto nel personaggio di Jang Cheol, un collega di Mo Mi che nutre sentimenti per lei. La serie esplora il tema dell‘identità online, dell’autoaccettazione, del rapporto tra bellezza e società odierna con la conseguente pressione sociale e anche delle ripercussioni della notorietà del mondo dei social media. Questi temi risuonano molto in un pubblico attuale, rendendo la serie non solo un coinvolgente ma anche riflessiva.
Un successo internazionale
Il drama ha riscosso un grande successo non solo in Corea del Sud, ma anche a livello internazionale. Piattaforme di streaming globali hanno contribuito a far conoscere Mask Girl a un pubblico più ampio, consolidando ulteriormente la presenza dei K-drama nel panorama televisivo mondiale. La produzione di Mask Girl è un altro aspetto che ha contribuito al suo successo. Con una regia accurata, una sceneggiatura ben scritta e una colonna sonora coinvolgente, ogni episodio riesce a catturare l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine. Gli effetti visivi e il design delle maschere sono particolarmente degni di nota, aggiungendo un elemento distintivo e memorabile alla serie.
Conclusione
Mask Girl è un drama coreano che merita di essere visto. Anche se non sei un appassionato di K-drama non puoi perderlo! Se sei alla ricerca di una serie originale, coinvolgente e ben realizzata, “Mask Girl” dovrebbe assolutamente essere nella tua lista. Attualmente si trova su Netflix. Ma attenzione! Ci sono scene molto “forti”, non è per cuori deboli!
Il voto? Ovviamente il massimo: ★★★★★
Mi chiamo Debora Pacifico (ma molti mi conoscono come Debby Pac). Sono una graphic designer, un’art director e un’illustratrice. Tutto inizia con la passione verso i manga. Ho molti interessi, tra cui la scrittura, i film, i telefilm, i fumetti, il Giappone e ultimamente mi sono appassionata molto ai drama coreani. Credo fortemente nella forza e nella bellezza scaturita dalla comunicazione visiva e sono convinta che “La bellezza salverà il mondo” (Fëdor Dostoevskij).