
Indiana Jones: l’antico cerchio e i veri misteri dell’archeologia
Una trama appassionante che nasconde alcuni dei veri misteri della fede, dell’archeologia e dell’antropologia
Questo articolo, inizialmente, sarebbe stato pubblicato per TheOrigins.it: un sito di protologia di cui mi occupo, che prova a spiegare il mistero delle origini e le storie a esso legate, sfruttando chiavi di lettura che possono offrirci spunti interessantissimi sulle tradizioni religiose. Soprattuto quelle dette abramitiche. Perché Indiana Jones e l‘antico cerchio non è soltanto un videogioco impeccabile sotto molti punti di vista. Ma si tratta di una delle avventure di Dr. Indiana Jones meglio scritta e raccontata di sempre, sfruttando il medium del videogioco. E, gli argomenti chiamati in causa, riguardano proprio alcuni dei veri misteri della protologia, dell’antropologia e dell’archeologia. E state tranquilli, eviterò di fare spoiler che possano rovinarvi l‘esperienza di gioco.
La trama di Indiana Jones e l’antico cerchio

La prima parte del gioco è ambientata nel cuore di Roma: nella Città del Vaticano, dove misteri ed enigmi non mancano mai. Il dr. Indiana Jones dovrà vedersela non solo con i nazisti, ma molto più spesso con i fascisti. E molti personaggi sono italiani (nonostante il periodo storico, l’Italia è presentata senza cadere in stereotipi vari). L’idea di base è che i servizi segreti del Vaticano siano a conoscenza della verità su di un grande potere, cercando di nasconderla il più possibile per evitare che forze come il Nazismo se approprino
La trama di Indiana Jones e l‘antico cerchio presenta alcuni elementi che, pur rientrando in un contesto di avventura e finzione, trovano dei parallelismi sorprendenti con i concetti e le teorie presenti nei veri misteri dell‘antropologia, della protologia e dell‘archeologia. Il gioco ruota attorno a un potere ancestrale legato a un “Antico Cerchio” e alla figura dei Giganti, i Nefilim. Perché queste creature sono alla base di una connessione tra molte delle più antiche e potenti civiltà del passato a noi note.
Com’è possibile?
Lo vediamo a breve, evitando spoiler sulla trama vera e propria di Indiana Jones e l’antico cerchio. Ma, più semplicemente, mettendo a nudo alcuni elementi legati alla mitologia delle civiltà antiche presenti nel videogioco.
Indiana Jones: i veri misteri dell’archeologia e della Gigantomachia

Tranquilli, non è uno spoiler, perché la battaglia con il primo discendente dei Nefilm è all’inizio dell’avventura di Indiana Jones e l’antico cerchio. Il nostro protagonista scoprirà a sue spese che c’è di vero sul mito dei Giganti, tra una mazzata e l’altra XD
La Gigantomachia – quando i Giganti mossero guerra agli Dèi – è presente nelle tradizioni religiose di tutto il mondo. Non è un mito come gli altri, perché sembra quasi richiamare a una memoria genetica di un conflitto ancestrale tra Esseri Divini, Giganti e Umani, con un riferimento esplicito ai Nefilim della Bibbia. E, oltre a questo, la scoperta di un’antica razza umana che parlava l’adamitico: la lingua degli Esseri Divini che in principio governò la Terra. Questi esseri altro non erano che i famosi «Benei Elohim» su cui moltissimi divulgatori hanno speculato senza comprendere davvero l’origine di tale narrazione. Essi erano la Santa Stirpe di Set: la prima stirpe umana, che nella lore di Assassin’s Creed verrebbe “riconosciuta” come la Homo sapiens divinus. Anche se, in entrambi i casi, essa precede di molto la comparsa dell’Homo sapiens. Ovviamente, nella trama di Indiana Jones e l’antico cerchio si cerca volutamente di non entrare troppo nei dettagli, in modo da non annullare gran parte del mistero.
L’Ordine dei Giganti

Anche se la Chiesa cattolica da sempre non ama affrontare l’argomento dei Giganti, dei Nefilm e della Stirpe Divina di Set. In realtà nel corso della storia, soprattutto nel Cristianesimo esoterico, si cercava di comprendere questi misteri biblici che il resto dei cristiani aveva trasformato in tabù. Oggi, grazie anche al mondo dell’intrattenimento tanto caro a noi nerd, si può finalmente affrontare in libertà qualsiasi argomento
Un’altra connessione protologica interessante emerge nel DLC, L‘Ordine dei Giganti, che menziona una “tribù di Giganti” che giurò fedeltà alla Chiesa di Roma per “espiare il loro peccato ancestrale”. Questo si collega direttamente alla teologia delle religioni abramitiche, soprattutto se giudaico-cristiana. La questione dei Giganti, per quanto possa sembrare ancora “fantarcheologia”, in realtà, è presa sul serio da diversi studiosi per ragioni non soltanto legate alla mitologia. Molti dei presunti reperti archeologici sui Giganti sono bufale, ma esiste qualcosa di vero su cui il mondo accademico non ama soffermarsi troppo. La questione è complessa e l‘affronterò seriamente non qui su KeyNerd ma su TheOrigins, perché in questi casi è facile cadere nella fantarcheologia o in teorie strampalate se non si verificano bene le fonti.
Conclusione

Non macheranno ambientazioni famose come le tre piramidi di Giza, nel 1937. Data che, per gli appassionati della saga cinematografica di Indiana Jones rivela molti possibili scenari della trama
Indiana Jones e l‘antico cerchio è un videogioco che, pur essendo un‘avventura d‘azione, esplora misteri dell‘archeologia in modo avvincente, coinvolgente e, addirittura, mantenendo un minimo di plausibilità in buona parte di quello che gli sceneggiatori ipotizzano. Se messo a confronto con le avventure cinematografiche, brutto dirlo, si nota come le storie dei film si rivelino molto più banali. Indiana Jones e l‘antico cerchio tocca argomenti ormai abusati dalle varie lore e teorie di genere complottistico. Eppure li narra in modo profondo e verosimile, senza ridurre il mistero a mera fantascienza o puro misticismo. Anzi, si mantiene sull’equilibrio tra queste due visioni, proprio come nei primi tre film.
Dal punto di vista tecnico, Indiana Jones e l‘antico cerchio offre una grafica di alta qualità, con ambientazioni dettagliate che variano da antiche rovine a città affollate, pur presentando occasionali cali di frame rate. Le animazioni dei personaggi sono fluide e ben fatte, specialmente quelle di Indiana Jones. Il sonoro è eccezionale, con musiche e suoni che rievocano l’atmosfera dei film. L‘intelligenza artificiale dei nemici è buona, ma a volte risulta prevedibile. Mentre il sistema di combattimento è solido e intuitivo, pur non essendo particolarmente innovativo. Nel complesso, il gioco si presenta come un’esperienza tecnicamente valida, che merita assolutamente di essere giocata.

Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un cammino che mi ha portato ad amare quel senso profondo della realtà che si può sintetizzare con il Viaggio dell’Eroe, di cui la Storia delle storie è per me la massima espressione. Dunque, mi occupo di sceneggiatura, spiritualità e narrativa!