Scena animata del film Lady Oscar – La Rosa di Versailles su Netflix, con Oscar, Maria Antonietta e André nella Galleria degli Specchi.

Lady Oscar su Netflix: nostalgia senza anima

Un film che non raggiunge la profodità della serie origiale: anime e manga

 

Le rose di Versailles – Lady Oscar torna in scena su Netflix con un film animato che punta alla nostalgia ma inciampa sulla profondità. Un’operazione firmata MAPPA che cerca di incastonare la leggendaria epopea rivoluzionaria in un formato da musical veloce e scintillante, ma che lascia poco spazio all’empatia e all’intrigo. Il risultato è un’esperienza visiva curata, ma narrativamente fragile.

 

Le rose di Versailess – Lady Oscar : cosa manca davvero a questo film?

 

Lady Oscar con occhi luccicanti in una scena barocca: bellezza visiva che nasconde un’emozione assente.

 

Chi conosce Le Rose di Versailles sa bene che non è solo una storia d’amore o un dramma storico: è un racconto di identità, potere, rivoluzione, coraggio. La serie anime – culto degli anni ’80 – aveva saputo distillare tutto questo in episodi carichi di pathos e tensione emotiva. Il film Netflix, invece, sembra interessato solo alla superficie: una versione riassunta e semplificata che taglia, incolla e accelera senza lasciare spazio alla profondità.

 

Il ritmo è forsennato, quasi ansioso. Scene iconiche della serie vengono riproposte, ma senza quel respiro che le rendeva memorabili. I momenti chiave arrivano troppo presto, si dissolvono troppo in fretta. Il risultato? Non si crea empatia, non si vive il dramma. Tutto scorre, ma niente resta.

Un musical? Sì, ma perché?

 

Maria Antonietta e Fersen in una scena visivamente sontuosa, tra luci dorate e sguardi struggenti. Un romanticismo curato nei dettagli, mentre altrove momenti fondamentali, come la dichiarazione di André a Oscar, sono affrettati o assenti, privi del giusto spazio emotivo.

 

Una delle scelte più discusse è la trasformazione del film in un musical. Alcune sequenze canore funzionano, altre sembrano inserite per riempire vuoti narrativi. La musica, pur tentando di emozionare, raramente riesce a lasciare il segno. Anzi, spesso distoglie l’attenzione da ciò che dovrebbe essere il fulcro: il conflitto interno dei personaggi.

 

Oscar, André, Maria Antonietta e Fersen sono gli unici a ricevere spazio narrativo. Tutti gli altri vengono ignorati: Rosalie, ad esempio, è ridotta a una comparsa nella folla, priva di voce e ruolo. Un cast corale, che nella serie originale dava ricchezza e profondità al racconto, qui viene sacrificato per un’estetica scintillante ma vuota.

 

Sul piano estetico, Le Rose di Versailles – Lady Oscar cerca di ammaliare con una messa in scena barocca e sovraccarica. Sì, ci sono i giochi di luce, le inquadrature elaborate, i costumi sontuosi — tutto sembra studiato per stupire. Ma il risultato è spesso il contrario: una resa visiva eccessiva, dove ogni scena esplode in effetti floreali, filtri luccicanti e occhi esageratamente brillanti. I disegni, seppur curati nei dettagli tecnici, risultano freddi e impersonali, perdendo quel tratto poetico e umano che aveva reso iconico l’anime originale.

 

Il troppo, in questo caso, stroppia. E alla lunga, la raffinatezza estetica si trasforma in manierismo visivo che distoglie l’attenzione dalla narrazione, invece di rafforzarla.

 

Conclusione: Un Omaggio Senza Anima che Non Rende Giustizia al Mito

 

Fiori e ancora fiori, luci e petali che cadono dal cielo, un’esplosione di bellezza che quasi soffoca la scena

 

Lady Oscar – La Rosa di Versailles versione Netflix è un tentativo di riportare in auge un’icona, ma senza la sostanza che l’aveva resa tale. È un omaggio affrettato, più interessato a colpire l’occhio che a toccare il cuore.

Non basta citare un mito per farlo rivivere. Serve ascoltarlo. E questo film, purtroppo, ascolta solo le mode del momento.

Voto: ★
Bellezza visiva impeccabile, ma la storia? Quella l’abbiamo lasciata nel 1979.

1 commento

  • Alex Pac-Man
    7 Maggio 2025

    Davo per scontato anch’io che la il film Netflix non sarebbe stato all’altezza della serie tv e del manga. 😒

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