Fare un fumetto – parte IV: il protagonista

Guida alla realizzazione di un fumetto – Parte IV

 

Siamo, così, arrivati alla quarta parte della nostra Guida alla realizzazione di un fumetto. Dopo aver scoperto la finalità del fumetto, il concetto di “closure” e il “concet”, necessari per comprendere la narrazione a fumetti, si passa direttamente alla studio delle motivazioni e degli obiettivi dei personaggi. In particolare, si approfondise il conflitto del protagonista.

 

Perseguire l’obiettivo del protagonista

 

Il protagonista, Tex

Nella famosa serie Bonelli, Tex Willer ha conflitti ben delineati come in tutto il genere western: sconfiggere un antagonista per una questione di vita o di morte…

 

Il protagonista si ritrova in una situazione in cui è motivato a perseguire un preciso obiettivo. La difficoltà che gli viene posta da qualcuno, ossia dall’antagonista, è il conflitto.

Motivazione del protagonista che porta al conflitto

Credibilità del conflitto e approfondimento psicologico, ostacoli e rapporto con l’antagonista

Obettivo del protagonista

Conflitto irrisolto

Difficolta per il raggiungimento dell’obiettivo

Motivazioni dell’antagonista

Risoluzione del conflitto

Tono – Genere

 

(La narrazione e il conflitto del protagonista sono fortemente condizionate dal genere a cui appartiene lopera. Per esempio in un giallo il conflitto equivale allo svelamento del mistero; in un fantasy nel perseguimento di una Quest, nel genere sentimentale equivale all’essere corrisposti dalla persona amata, ecc…)

 

L’antagonista e le sue motivazioni

 

Il protagonista, Toradora!

Taiga, in alcuni momenti della storia, ammette i suoi sentimenti nei confronti di Ryuji per poi ritrattarli, credendo di fare il bene dell’amico di cui è innamorata. Pertanto l’antagonista non è necessariamente ostile al protagonista, ma può anche agire in buona fede, fraintendo i sentimenti del personagio principale

 

Non sempre è facile individuare l’antagonista. Normalmente si tratta di colui che più di ogni altro personaggio si oppone alla risoluzione del conflitto del protagonista. Ma le regole riguardo allantagonista possono cambiare in base al genere. Per esempio nel genere sentimentale, spesso l’antagonista è la persona amata, che non permette al protagonista di risolvere il suo conflitto affettivo. Prendiamo ad esempio un classico degli shonen sentimentali: Toradora! In questa serie manga/anime di successo, l’antagonista è nella maggior parte dei casi proprio il personaggio di Taiga Aisaka che nasconde i suoi sentimenti al protagonista Ryuji Takasu. Alle volte, nello sviluppo narrativo di un racconto sentimentale, può capovolgersi la situazione: il protagonista e l’antagonista si alternano, cambiando le loro motivazioni e facendo perdurare il conflitto di entrambi.

 

Più forte è il conflitto e più efficace o strutturato sarà lantagonista. Infatti, prendendo sempre l’esempio di Toradora!, Taiga si rivela psicologicamente piuttosto complessa per giustificare il suo comportamento ambiguo nei confronti di Ryuji. La serie di Yuyuko Takemiya ha avuto un grande successo proprio per merito del forte conflitto vissuto dai due personaggi principali.

 

Un antagonista legato maggiormente al protagonista amplifica di molto il conflitto. Non a caso in grandi classici, dal ciclo arturiano fino a Guerre stellari, l’antagonista è addirittura un familiare del protagonista. Se dietro la maschera di Dart Fener non si fosse nascosto Anakin Skywalker, il padre del protagonista, il conflitto vissuto da Luke Skywalker non sarebbe stato così memorabile. Anche in Dylan Dog, uno degli antagonisti più riusciti è senz’alcun dubbio Xabaras, padre del protagonista.

 

Il tono del racconto

 

Prision School, protagonista

Prison School è un manga di genere ecchi, dove il tono della storia è decisamente demenziale e, pertanto, pieno di situazioni grottesche. Anche i momenti più “drammatici”, sono presentati senza alcuna serietà, all’insegna di una comicità piuttosto esilarate, ma pure indigesta per chi non ama le continue allusioni sessuali o scene erotiche che non si prendono mai sul serio

 

Oltre al genere, per la risoluzione del conflitto del protagonista ha enorme peso il tono. Nel genere sentimentale, si può adottare un tono leggero o ironico, tipico delle commedie romantiche, oppure si può optare per un tono drammatico. È anche possibile, come avviene spesso in alcuni manga, partire con una narrazione più vicina alla commedia per far crescere, in modo progressivo, la storia verso un tono che si avvicini al drammatico. In ogni caso, il conflitto sarà più forte ed efficace se il tono della storia risulterà più serio verso la sua risoluzione. Pertanto, il tono della storia può cambiare verso il climax o in particolari momenti topici della narrazione.

 

Quindi la personalità del protagonista dovrà, per forza di cose, adattarsi al tono o al genere del racconto. Conseguentemente, non è affatto di secondaria importanza un altro aspetto legato al protagonista: il pubblico a cui è rivolto il racconto.

 

Il target

 

Protagonista, Naruto

Naruto cresce, adattandosi all’età dei lettori. In serie manga molto lunghe, far crescere il personaggio è un buon modo per venire incontro ai lettori

È la fascia dei potenziali lettori o dei fruitori della vostra opera, che andrà a condizionare la caratterizzazione del vostro protagonista. La ragione è semplice: il lettore deve avere la possibilità di empatizzare con il personaggio principale. Cioè, di comprenderne il conflitto interiore. Dunque, ecco spiegato il motivo per cui nelle opere per ragazzi i protagonisti sono spesso adolescenti o molto giovani. Nelle opere rivolte a una fascia di lettori più adulta, i protagonisti saranno anch’essi degli adulti. Naturalmente, non si tratta di una regola assoluta. Esistono opere con protagonisti adulti o giovani che hanno conquistato una vasta fascia di lettori d’ogni età. Prendiamo ad esempio il recente Kaiju No. 8, dove il protagonista Kafka Hibino ha superato i trent’anni, ma la serie resta indubbiamente uno shonen in piena regola.

 

Un’altra serie che possiamo prendere come esempio è quella di Naruto. Per permettere ai ragazzi di empatizzare maggiormente con il protagonista, Naruto Uzumaki è, almeno inizialmente, abbastanza “sfigato” e per nulla forte o abile rispetto agli altri ninja del Villaggio della Foglia. Interessante è notare come anche in Naruto l’antagonista sia profondamente legato a Naruto Uzumaki, in modo molto simile a come visto sopra per tante altre serie di successo.

 

Coprotagonista

 

Protagonista, Oshi no ko

Aqua e Ruby Hoshino sono i due coprotagonisti della serie manga Oshi no ko. Il conflitto vissuto da entrambi personaggi è lo stesso, ma con due punti di vista differenti

 

Ciascuno dei personaggi principali vive un conflitto, provocato dallo stesso antagonista e con pari importanza nella risoluzione della storia. La narrazione è mostrata dal punto di vista di ogni coprotagonista, aumentando l’efficacia del conflitto di entrambi. Un esempio perfetto di coprotagonisti, con lo stesso conflitto e un solo antagonista, lo troviamo in Oshi no ko. Questo manga, considerato da noi uno dei migliori ancora in corso, ha per protagonisti due gemelli che cercano di raggiungere il massimo successo nel mondo dello spettacolo giapponese per poter scoprire l’identità dell’antagonista.

 

La spalla del protagonista

 

Protagonsta, Dylan Dog

Croucho è la spalla più famosa dei fumetti Bonelli, sempre pronto con le sue freddure e battute scontate, che però diminuiscono la tensione degli incubi indagati da Dylan Dog, alternando all’ansietà del horror un po’ di leggerezza

 

Si tratta dei personaggi secondari che affiancano il protagonista, che risultando per questultimo comecomplementari”: possiedono abilità e/o caratteristiche che sono assenti nel protagonista. Il compito di una spalla, almeno nelle narrazioni a fumetti più semplici, è quello di creare un pretesto per scrivere dei dialoghi in scene dove non sono presenti altri personaggi secondari. La spalla può essere un personaggio comico, come Groucho di Dylan Dog, o affetta da mutismo come Java per giustificare i lunghissimi monologhi di Martin Mystère.

 

Nel manga la spalla e tutti personaggi secondari possono essere ben più strutturati rispetto al fumetto tradizionale occidentale. Prendiamo ad esempio la regola dei tre, che ricorre in diversi shonen e seinen: Dragon Ball, Naruto, Hunter × Hunter, L’attacco dei Giganti, Kaiju No.e molti altri. Il personaggio principale è affiancato da due personaggi secondari, spesso una ragazza e un ragazzo, anch’essi complementari per il protagonista.

 

Nella quinta parte della nostra guida su come scrivere una storia a fumetti, vedremo più in dettaglio il genere letterario a cui apparterrà la vostra storia. Come sempre, ringraziamo l’illustratrice Debora Pacifico per la copertina di questo articolo. Abbiamo scelto Johnny Lawrence, perché, per quanto ci riguarda, è uno dei migliori protagonisti delle serie Netflix degli ultimi anni.

 

 

La V parte della nostra guida: il genere letterario.

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