Il Caso o la Provvidenza – Recensione
Quando un dark fantasy è come deve essere
Se c’è un genere che oggi vende con molto successo, quello è il fantasy: in tutte le sue salse, dal classico high fantasy al science fantasy fino al più commerciale Urban.
Questo genere letterario ci fa sognare in tutti i possibili media, dalla classica letteratura ai videogiochi e giochi di ruolo, passando per cinema, animazione e, ovviamente, fumetto. E di tutti i sottogeneri del fantasy, quello che è senza dubbio il più iconico è il dark fantasy, che abbiamo già affrontanto riguardo “L’attacco dei Giganti”: perché il finale non ci convince”, utile per capire la validità di opere come “Il Caso o la Provvidenza”.
Perchè piace il dark fantasy?
Dato che basa tutta la sua forza sulle atmosfere cupe e oscure, e sui toni e tematiche drammatici, dominati dalla morte, dalla violenza e dalla paura, spesso sfiorando l’horror. Dunque, non deve sorprendere che sia il più versatile da usare nei diversi media, spesso anche accompagnandosi ad altri sottogeneri fantasy, come nel caso del videogioco “Dark Souls”, del GdR “Sine Requie”, per non parlare di romanzi come “La Torre Nera” e serie manga come “Record of Lodoss War”.
Non è un genere per tutti…
Purtroppo, la ricchezza di romanzi e, soprattutto, fumetti dark fantasy è sia un beneficio, visto che permette di conoscere molte storie, che un limite. Perché a causa della sua vastità, potrebbe dare problemi ad un neofita di questo genere. Proprio per questo, è consigliato iniziare con storie semplici ma d’impatto, che possano permettere di conoscere il dark fantasy nelle sue sfaccettature più classiche. E proprio a questo esiste “Il Caso o la Provvidenza“.
Il caso o la provvidenza
Scritta e disegnata da Becky Cloonan, nota autrice americana, famosa per alcuni suoi lavori DC Comics come “Gotham Academy”, “Conan il Barbaro” della Marvel, e altri lavori indipendenti come la graphic novel “Demo”. “Il Caso o la Provvidenza” è una graphic novel composta da tre racconti brevi, ambientati in un Medioevo fittizio.
- Nel primo racconto: assistiamo alla ricerca di un “cacciatore”, inviato da un Re contro una misteriosa belva, ed ai pensieri che sembrano tormentarlo nella ricerca dentro un’Oscura Foresta.
- Nel secondo racconto: un giovane scudiero appena adolescente viene inviato dal suo cavaliere verso un castello per consegnare un messaggio. Ma il maniero è circondato da una foresta infestata, che lo metterà a dura prova.
- Nel terzo racconto: una giovane donna sposata ad un pescatore lungo la costa, cerca di vivere la sua quotidianità. Ma dovrà fare i conti verso una minaccia oscura e misteriosa, interessata alla sua famiglia, che la riempirà di terrore.
Il dark fantasy, in tutta la sua potenza
Foreste nere, mostri spietati, castelli infestati, spiriti furiosi, maledizioni: tutti aspetti originati dal Gotico, che sebbene siano molto classici sono presenti e caratteristici del dark fantasy. E rappresentati nella loro pienezza evocativa.
Le Selve sono Oscure, impenetrabili dalla luce e dominate dal nero, che trasmette la desolazione, del mostro e dei personaggi. I mostri e i fantasmi poi sono creatura mostruose, nel senso antico di Apparizione Inquietante: non capiamo chi sono, cosa sono e cosa vogliono, sappiamo solo che sono orribili e feroci. Tutte entità interessate alla distruzione di chi incontrano, e forse anche interessati alla distruzione del protagonista proprio in quanto tale. A far vivere ancora di più le Ombre che si impongono sopra i personaggi, cercando di soffocare ogni speranza, viene ad aiutarci la stessa Becky Cloonan con le sue scelte stilistiche: le sequenze delle vignette che accompagnano le azioni o le riflessioni dei personaggi, secondo influenze tipiche del fumetto giapponese oltre che della DC e della Marvel, dando un senso di lettura trascinante, sia nelle scene d’azione, non molte ma cariche di forza e violenza, che nella tragicità delle situazioni vissute dai personaggi, dalla visione di Spettri del Passato alla Scoperta di terribili segreti.
Ad aiutarci vengono anche i neri ed i chiaroscuri, dove la preponderanza del nero negli sfondi evocano in noi l’orrore della situazione e le incertezze e paure dei personaggi, che non si perdono neppure nella sua versione a colori. Attraverso il predominio di tinte scure, spente e, anche quando vivaci, tendenti al freddo, il senso di abbandono, paura o rimorso si fa forte. Anche un attimo sfuggente di gioia, è destinato al rimpianto.
La vera essenza del dark fantasy
Fu il caso che mi portò lì, o destino crudele a separarmi da lei!
Ma le atmosfere non bastano per mostrarci tutta la forza, la bellezza e la natura di questo genere letterario. È proprio in queste storie, e nei suoi protagonisti, che possiamo percepire tutti gli stilemi narrativi di questo genere. Di loro sappiamo pochissimo, e solo di uno abbiamo il nome. Ma nella loro semplicità, mostrano un forte carico tragico. Il Cacciatore è tormentato da un rimorso, qualcosa che lo accompagna nella sua ricerca, ed è legata in qualche modo alla Creatura, tanto che alla prima vista di questa lui vede tutte le sue paure realizzarsi.
Il Giovane scudiero della seconda storia, Aiden, viene inviato dal suo Cavaliere alla vigilia di una battaglia, per consegnare un messaggio presso un castello circondato da una foresta infestata, con il solo incoraggiamento del suo Messere che “ognuno ha i suoi fantasmi”, e che in qualche modo quegli spettri nella foresta lo riguardano.
La Giovane della costa, invece, è solo una donna che vive di allevamento, agricoltura e della pesca dell’amato marito, il quale soffre da tempo di incubi riguardo il suo ultimo viaggio in mare. Ma questi non sono semplici sogni, entrambi se ne rendono conto. Sarà soprattutto la giovane moglie, interessata a proteggere l’amato da un destino crudele.
Non c’è posto per gli eroi
Nessuno di questi personaggi è un eroe. E nemmeno un Antieroe. Sono persone semplici, che si trovano schiacciate da eventi che non possono dominare, cercando esclusivamente di sopravvivere. Non c’è una Missione, una Profezia ad illuminare la loro strada, e non riescono a comprendere se tutto quello che vivono sia dominato da un Caso, simile al Destino concepito dai pagani fatto di Norne e Parche, Corvi e Spiriti Inquieti. O da una Provvidenza che li accompagna, e che possono scegliere se seguire e accettare o rifiutare, così da affrontare il Destino Beffardo. Tutte tematiche tipiche del dark fantasy: i Mostri che sembrano invincibili, e che riportano alla mente orrori che sono dentro l’uomo, un pericolo che sembra anche questo Invincibile, con poche possibilità di far risplendere una luce di speranza, la sola che può accompagnare il personaggio nella sua disavventura.
Conclusione
Sia per chi vuole conoscere il dark fantasy nel mondo dei fumetti, sia per chi già lo conosce e vuole goderselo senza seguire saghe infinite, o anche per chi ama Becky Cloonan, “Il Caso o la Provvidenza” è perfetto. Storie semplici legate fra loro solo dai toni, oscuri e dominati dal conflitto fra ineluttabilità e speranza. Tre racconti capaci di intrattenere e mostrare come bastino storie brevi per riuscire a trattare con i nostri personali “fantasmi”.
Un voto? Beh, probabilmente si merita quasi il massimo: ★★★★
Nato nel 1996, ai limiti fra Millennials e Girelle. Un altro che si divide fra studio, ricerca di un lavoro e impegno culturale. Che impegno? Sapete, uso delle arti grafiche e similpittoriche per produrre capolavori che possano imitare i lavori dei Grandi Cultori delle Arti. Cioè disegna fumetti. O meglio, ci prova, visto che ha appena finito la Scuola Comics. Però, questo aspirante membro del club di “chi non fa un lavoro vero”, non è il classico “simpatico nerd di quartiere”. Io sono un tafano, cresciuto nutrendosi di ogni possibile fumetto, manga o comic, che potesse rintracciare. Ma leggendoli sotto la lente di qualcosa che ci ha fatto tremare nella nostra infanzia e adolescenza. Qualcosa che ci riporta ai nostri ormonali e brufolosi terrori. La Cultura Classica! “FUGGITE SCIOCCHI!”